Niente fondi del Pnrr per i due biodigestori previsti dal piano rifiuti di Ama. Doccia fredda per il Sindaco Gualtieri dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che ha scelto di escludere i progetti presentati da Roma Capitale per i due impianti. Gli stessi impianti che nel piano di Roma Capitale sono fondamentali per chiudere il ciclo dei rifiuti. Naturalmente il sindaco pare sia su tutte le furie per quella che ritiene essere una scelta “incomprensibile”.
Pronta a stretto giro la nota del Campidoglio. “Il mancato finanziamento con i fondi Pnrr dei progetti presentati da Roma Capitale per la realizzazione di due biodigestori anaerobici e di due impianti per la selezione della carta e della plastica è una scelta incomprensibile da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica” .
Sempre secondo il Sindaco, la decisione del Ministero sarebbe una scelta frutto di criteri sbagliati che “non hanno tenuto conto né della popolazione servita dalle città, né del Programma Nazionale per la gestione dei rifiuti e dei suoi obiettivi sulla riduzione del gap impiantistico”.
Eppure i biodigestori per Roma Capitale sono “dichiarati ammissibili ricevendo un’ottima valutazione, classificandosi al ventesimo posto della graduatoria su 453 progetti presentati nell’area centro-sud.
Roma, assieme alle altre grandi città ingiustamente penalizzate da questi criteri, continuerà ad agire in tutte le sedi istituzionali, a partire dalla discussione parlamentare sulla Legge di Bilancio, affinché venga rivista questa scelta”.
In sostanza il Campidoglio ritiene che i finanziamenti per gli impianti di Roma devono essere trovati. Tali importi sarebbero necessari per dare a Roma “una rete impiantistica moderna che la renda autosufficiente nel trattamento delle diverse filiere di rifiuti”.
Gualtieri è pronto a dare battaglia? Pare di sì, poiché il bando per il maxi termovalorizzatore è pubblico dal 1 dicembre. La manifestazione di interesse per un impianto da 600 mila tonnellate in un’area industriale di dieci ettari a Santa Palomba“. Secondo i piani del primo cittadino “L’impianto dovrà essere operativo nell’estate del 2026, forse anche prima”. Vedremo se il governo avrà gli stessi obiettivi temporali.
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