Roma, No Green Pass al Circo Massimo e in tutta Italia contro “il ricatto di Stato”
Il Green Pass degrada i diritti di tutti a prerogative di alcuni: strumentalizzando tali diritti come ricatti
No Green Pass, oggi 15 ottobre, la data in cui entra in vigore l’obbligo di esibire la tessera verde sul posto di lavoro (sia pubblico sia privato). La manifestazione nella Capitale si svolgerà alle 16:00 in un Circo Massimo blindato.
La protesta a Roma
Il sito della protesta è già stato spostato due volte (prima piazza Santi Apostoli e poi anche piazza Bocca della Verità) perché troppo vicino a obiettivi sensibili, in una Roma già ferita dalla vandalizzazione della sede della CGIL lo scorso sabato.
Secondo la questura di Roma inoltre: “La notevole pubblicizzazione sui social potrebbe richiamare un numero maggiore di persone, superiore a quello dichiarato dal promotore”. Massima allerta per la possibile presenza di infiltrati. Con le forze dell’ordine anche i militari, e il supporto tecnologico dei droni. Sotto controllo le chat legate alle proteste.
Il sit-in è indetto da Edoardo Polacco delle Sentinelle della Costituzione – promotore della protesta.
Italia in tilt da Trieste a Palermo
Intanto sono semi-paralizzati il Porto di Trieste e di Genova dove uno striscione recita “No green pass, no fascisti”. Il presidio è organizzato dal sindacato Usb che ha indetto 48 ore di sciopero. A Trieste sono presenti circa mille tra portuali e altre persone, in supporto allo sciopero, che hanno portato anche bevande calde e cibo. La situazione è pacifica e anche se i lavori sono fermi l’accesso non è impedito. La maggior parte dei manifestanti sono vaccinati, il 60%, e dichiara di non appartenere alla categoria dei No-vax, bensì dichiarano di essere contrari alla certificazione verde. La richiesta è quella di ritirare il Green Pass per tutti i lavoratori del Paese.
l braccio di ferro tra il Governo e i movimenti No Green Pass si snoda in cortei e agitazioni in tutte le città, consistenti a Firenze e Bologna.
Italia in tilt da Triste a Palermo, divisa tra chi celebra la “resistenza” contro un provvedimento estorsivo come il Green Pass, e chi lo ritiene uno strumento efficace per indurre alla vaccinazione.
Il Green Pass si è già dimostrato un precedente pericoloso e pernicioso che degrada i diritti (al lavoro, alla cultura e alla socializzazione) a prerogative e benefici di alcuni. Strumentalizzando tali diritti per farne mezzo di ricatto.
Un’Italia surreale, divisa da un abominio giuridico, da un assurdo logico. Divisa da chi ha proposto un trattamento sanitario facoltativo per poi demonizzare, esiliare, bandire e ostracizzare coloro che scelgono di non sottoporsi ad esso.