Roma, oltre 20 milioni di euro di beni confiscati ai Casamonica
Il provvedimento evidenzia la notevole sproporzione tra beni e redditi dichiarati, e l’origine illecita dei proventi utilizzati
La Polizia Anticrimine della Questura di Roma, come diffuso in un comunicato, ha eseguito un decreto di confisca dei beni nei confronti di Giuseppe Casamonica, del figlio Guerrino (detto Pelè), e di Christian Casamonica, figlio di Ferruccio. La stima del valore complessiva è di oltre 20 milioni di euro.
“La confisca conferma il provvedimento di sequestro dei beni disposto dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione eseguito il 16 giugno 2020. Il provvedimento evidenzia la notevole sproporzione tra beni e redditi dichiarati, e l’origine illecita dei proventi utilizzati per acquisire il compendio patrimoniale confiscato oggi”, si legge nella nota.
Confiscati beni per oltre 20 milioni di euro
“I soggetti colpiti dal provvedimento sono risultati coinvolti in organizzate ed estese attività usurarie e di esercizio abusivo del credito; in condotte estorsive e di intestazione fittizia di beni. Reati per i quali era stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere.
Il 16 luglio 2021, in sede di giudizio abbreviato, il G.U.P. presso il Tribunale di Roma ha emesso sentenza di condanna per 10 anni e due mesi di reclusione nei confronti di Guerrino Casamonica; 8 anni per Christian, riconoscendo la sussistenza del clan Casamonica come associazione a delinquere di stampo mafioso. Nei confronti di Giuseppe, invece, è in corso il dibattimento davanti al Tribunale di Roma”.
Le ville confiscate
“La confisca – prosegue il comunicato della Questura – riguarda la sfarzosa ‘Villa Sonia‘ con piscina di via Roccarbernarda 8, nella disponibilità di ‘Pelè’, l’altra storica villa con piscina appartenente alla famiglia, sita in Via Flavia Demetria 90, nella disponibilità di Giuseppe, e una villa a Monterosi, in provincia di Viterbo.
Due delle tre ville confiscate sono state assegnate per finalità sociali, infatti, quella di via Roccabernarda 8 è sede di un progetto per neo-maggiorenni, ex ospiti di case famiglie, gestito dalla Regione Lazio – Azienda Pubblica Servizi alla Persona ‘Asilo Savoia’ , mentre quella di Monterosi è stata affidata a quell’Amministrazione Comunale. Tra gli altri immobili colpiti dal provvedimento ablatorio anche la villa in uso a Christian e tre appartamenti situati a Roma e provincia”.
Altri beni
“Il Tribunale di Roma, oltre alle ville indicate, ha confiscato inoltre i seguenti beni: totalità delle quote di 5 società di capitali; totalità delle quote di 2 società di persone e 1 ditta individuale; complessi aziendali tra cui una stazione di servizio a marchio ‘IP’ con bar tabacchi, situata a San Cesareo (RM), nonché un bar tabacchi ubicato a Montecompatri (RM); 1 contratto di concessione del godimento di un complesso immobiliare, con diritto di acquisto ai sensi del D.L. 12/9/2014 n. 133 (rent to buy); 1 veicolo e oggetti preziosi per un valore di oltre 30.000 euro; 10 polizze di pegno per un valore di oltre 30.000 euro; disponibilità bancarie per un valore di 65.000 euro presso vari Istituti di credito.
Sul piano soggettivo è stata provata l’attualità della pericolosità sia generica che qualificata dei proposti, sicché il Tribunale Misure di Prevenzione ha applicato la misura personale della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di anni 3 nei confronti di Giuseppe e Guerrino e di anni 2 nei confronti di Christian“.