Roma, operaio 41enne cade da ponteggio e muore. Ogni 48 ore una vittima nel settore edile
“Quello dell’edilizia continua a essere uno dei settori più colpiti dagli infortuni con esito mortale”
Questa mattina un operaio di 41 anni è morto sul colpo dopo essere caduto dall’impalcatura di un palazzo all’altezza del secondo piano. È successo nella tarda mattinata tra piazzale Gregorio VII e via della Stazione di San Pietro e, secondo le prime ricostruzioni, l’uomo potrebbe essere scivolato. Sul posto sono intervenuti il personale del 118 e la polizia scientifica. La salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria.
“Nei cantieri si muore come 50 anni fa”
“Quello dell’edilizia continua a essere uno dei settori più colpiti dagli infortuni con esito mortale, tra le riaperture dei cantieri post-covid e il rilancio del comparto sostenuto dai bonus edilizi, gli incidenti sul lavoro hanno infatti registrato una decisa impennata: da inizio anno ai primi di ottobre si è registrata una vittima ogni 48 ore. Nei cantieri si muore come 50 anni fa”. Così, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio, la Cisl di Roma Capitale Rieti, la Uil del Lazio, insieme a Fillea Cgil di Roma e del Lazio, Filca Cisl Roma Capitale e Feneal Uil di Roma e del Lazio.
“Investire sulla sicurezza”
“È fondamentale – continua la nota – dare vita alle proposte di Cgil, Cisl e Uil sui temi della tutela della salute e della sicurezza e vincere la sfida culturale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Le imprese devono capire che investire sulla sicurezza significa investire sul futuro della propria azienda. Un tema su cui è necessario anche l’impegno delle istituzioni, a partire dalla Prefettura di Roma, che ancora non ha convocato il tavolo con le organizzazioni sindacali del settore edile.
L’operaio che oggi ha perso la vita si ritrovava applicato un contratto differente da quello dell’edilizia. Non è una novità.
Nei cantieri edili, sia pubblici e privati, vi è ormai di tutto: non solo catene lunghe di sub appalti, ma anche l’applicazione di contratti diversi da quello dell’edilizia, in una vera e propria corsa al massimo ribasso ‘travestito’. Contratti che non solo riconoscono ai lavoratori salari più bassi, ma che non hanno quegli strumenti bilaterali come le Scuole edili e i Comitati territoriali per la sicurezza, da sempre presidio della salute e dell’integrità fisica dei lavoratori in cantiere.
Mobilitazione nazionale il 13 novembre
Per queste ragioni è una priorità anche dare vita a una vera strategia contro il dumping contrattuale per garantire gli stessi diritti e le stesse tutele a quanti lavorano nei cantieri”.
“Tutti questi temi – conclude la nota – saranno affrontati nella grande giornata di mobilitazione nazionale del 13 novembre promossa da Fillea Cgil,Filca Cisl e Feneal Uil perché è urgente che alcune norme vengano immediatamente introdotte, come la patente a punti e le aggravanti di omicidio sul lavoro“.
(Comunicati/Dire) (Edr/ Dire)