Pusher costretti ad “intensificare” la propria attività. A seguito degli ingenti sequestri di droga effettuati nella capitale dalla Polizia di Stato infatti – in particolare nella zona di Primavalle – gli spacciatori delle zone attigue a via di Torrevecchia si sono visti costretti ad aumentare la loro illegale attività, per “rientrare” dalle recenti perdite. Tale fervore non è sfuggito alle attenzioni della squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato Primavalle.
Gli agenti – coordinati dal dr. Pietro Tortora – durante il monitoraggio dei palazzi, meglio conosciuti come le “torri”, hanno notato che alcuni residenti, al passare delle pattuglie della Polizia di Stato, fischiavano. Questo sistema, escogitato dai pusher per eludere i controlli, in realtà ha permesso agli investigatori di stringere il cerchio individuando un appartamento utilizzato come base per lo spaccio.
“Yago” e “Jamil”, due dei cani antidroga della squadra cinofili della Questura, hanno accompagnato gli investigatori durante l’irruzione nella “torre” ed hanno indicato ai “colleghi” la porta giusta. Nel covo – dove al momento dell’intervento non c’era nessuno – è stato trovato tutto il necessario per il taglio ed confezionamento delle dosi di cocaina, 39 delle quali erano curiosamente custodite in alcuni calici da vino.
Ispezionando accuratamente l’appartamento è stato scoperto un sistema di microcamere che, nascoste nelle scatole di derivazione elettriche delle scale, permettevano agli spacciatori di controllare l’accesso al palazzo. Grazie ad una serie di riscontri si è risaliti all’identità dei 2 pusher che usavano quel covo; un 22enne e un 20enne, entrambi romani, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti.
Nell’ambito della stessa operazione, sempre all’interno del quadrilatero di vie a ridosso di via di Torrevecchia, è stato individuato un altro appartamento con all’interno circa 50 grammi di hashish. L’abitazione era in uso a un 47enne romano – già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale – il quale è stato denunciato sia per la detenzione dello stupefacente, sia per la violazione agli obblighi previsti dalla misura anzidetta.
È finito invece in manette D.F. 27enne romano. Il ragazzo, mentre era agli arresti domiciliari in uno degli appartamenti del “quadrilatero”, spacciava hashish ai tossicodipendenti della stessa zona. Il giovane nascondeva la droga all’interno di un cuscino. Vistosi scoperto, il ragazzo si è scagliato contro gli agenti cercando di colpirli con calci e pugni; bloccato al termine di una colluttazione, il giovane è stato arrestato.
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