Roma. Operazione della Finanza: sequestri in Ciociaria e nel Pontino
Circa 10 milioni di euro il valore dei beni sequestrati a una famiglia di origini calabresi
Ammonta a circa 10 milioni di euro il valore dei beni sequestrati a una famiglia di origini calabresi, ma da anni stabilmente a Roma e provincia. I sigilli sono stati apposti da parte della Guardia di Finanza anche in Ciociaria e nel pontino, oltre che nelle province di Roma, Milano, Livorno e Reggio Calabria. Tutti beni che i militari della Guardia di Finanza ritengono riconducibili proprio alla famiglia in questione. I membri della famiglia, già a partire dagli anni 80, hanno numerosissimi precedenti penali e numerose sentenze definitive di condanna per reati contro il patrimonio, l’economia e la fede pubblica.
Nel basso Lazio, in particolare, sono state sequestrate delle auto vendute a soggetti terzi da parte di società riconducibili a questa famiglia. Il provvedimento, eseguito dalla Compagnia di Frascati, costituisce l’epilogo di complesse indagini economico-patrimoniali condotte, ai sensi del “Codice Antimafia”, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Roma: per gli inquirenti membri della famiglia sono socialmente pericolosi, in quanto, sostiene ancora l’accusa, "sono stabilmente dediti al compimento di attività delittuose avvenute nel corso di svariati anni, in forma associativa e altamente remunerativa”. Al punto che il loro tenore di vita era elevatissimo. Da qui il nome dell’operazione “Dolce Vita”.
Secondo gli investigatori la famiglia nel tempo si è macchiata di reati quali truffe, simulazione di reato, riciclaggio, ricettazione. Tra i beni sequestrati ci sono tra ville, appartamenti e terreni, 32 autovetture, un’imbarcazione a vela denominata “Ciuciu”, conti correnti, quote societarie. Dalle indagini svolte dalle Fiamme Gialle dei Castelli in capo ai fratelli della famiglia è emersa la gestione di un noto locale della movida romana, in zona Tiburtina, particolarmente attivo nell’organizzazione di eventi e concerti, anch’esso oggetto del provvedimento di sequestro. Numerosi, secondo gli inquirenti, sono i riscontri sull’altissimo tenore di vita tenuto dai membri della famiglia, frequentatori assidui di esclusivi club in località marittime, spesso raggiunte a bordo proprio della barca a vela “CiuCiu”.
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