Si è presentata in lacrime al Commissariato Tuscolano. Una 30enne di nazionalità georgiana, la donna – in evidente stato di agitazione – ha mostrato agli agenti della Polizia di Stato gli ultimi messaggi minatori ricevuti dal suo datore di lavoro.
Dopo averla tranquillizzata, gli investigatori l’hanno ascoltata per ricostruire la sua vicenda; la donna ha riferito di lavorare come badante di una signora anziana in un appartamento in zona, in cui vive anche il figlio della stessa, appunto il suo datore di lavoro. Da alcune settimane però l’uomo ha iniziato letteralmente a perseguitarla con continue avances sessuali, tentativi di approcci fisici – anche violenti – con conseguenti minacce di morte dopo ogni rifiuto.
Nei messaggi oltre le minacce, l’uomo le inviava anche fotografie cruente raffiguranti persone decedute, “promettendole” che avrebbe fatto la stessa fine. I poliziotti sono quindi andati presso l’abitazione di B.S., 54enne romano, per accompagnarlo negli uffici di Polizia; al temine degli accertamenti per lui sono scattate le manette per il reato di maltrattamenti in famiglia, per poi essere condotto presso il carcere di Regina Coeli.
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