Roma, pesta a sangue la madre in una casa di via Biella
I Carabinieri hanno arrestato un 27enne con vari precedenti, che da mesi maltrattava una 48enne
Presa a pugni dal figlio per ottenere le chiavi dell’appartamento. La spiacevole vicenda è accaduta nel quartiere Appio di Roma, in un palazzo situato in via Biella, zona Re di Roma. La vittima dell’aggressione è una donna di 48 anni che vive nella zona dal 1986 e ospitava dall’agosto 2014 il figlio, un 27enne di origini marocchine. Il ragazzo, infatti, vive con il padre, dal quale la donna si è separata, a Bassano Romano (Viterbo). Nonostante la giovane età il marocchino ha a carico vari precedenti: spaccio, condotta aggressiva in carcere e anche maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.
Nel corso di questi mesi, il 27enne ha reso la vita della madre un vero e proprio incubo e ieri pomeriggio la donna, al culmine di ripetute violenze, ha deciso di denunciare tutti i maltrattamenti subiti ai Carabinieri. In realtà la situazione era già precipitata al mattino, quando i poliziotti del Commissariato San Giovanni erano stati costretti a intervenire in ben due circostanze per placare il ragazzo. Nonostante tutto, la madre non aveva voluto sporgere denuncia. Ma questo non è servito a dissuaderlo dai suoi cattivi propositi e nel pomeriggio è tornato alla carica, pretendendo dalla donna le chiavi dell’appartamento. Il giovane ha perso totalmente il controllo, riempendo la madre di calci e pugni.
A quel punto la donna ha deciso di allertare le Forze dell’Ordine, chiamando il 112. Sul posto sono giunti i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma, che in collaborazione con i colleghi della Compagnia Roma Piazza Dante hanno subito svolto gli accertamenti del caso e, in base alle ricostruzioni effettuate, hanno ritenuto credibile la versione della donna. Peraltro, la 48enne è stata trasportata all’ospedale San Giovanni per le medicazioni del caso. Il referto parla di una forte contusione alla parte destra del volto, guaribile in 5 giorni, compatibile pertanto con un’aggressione subita. Al termine di questa brutta storia, la madre del 27enne ha raccontato dettagliatamente ai Carabinieri la vicenda, rivelando che dall’agosto 2014 il figlio teneva una condotta aggressiva nei suoi riguardi, ma che frequentava anche persone poco raccomandabili e che non voleva cercare un lavoro. Per giunta, anche le testimonianze dei vicini inchiodano il ragazzo, che in attesa del processo si trova ora in caserma.