Roma, Liceo Pilo Albertelli devastato dall’occupazione: l’utilità dell’inutile

Dopo 4 giorni di occupazione il liceo classico Pilo Albertelli è stato ridotto in un vero e proprio campo di guerra

Volante della Polizia

Volante della Polizia

Immagini sconcertanti quelle dell’interno del liceo classico Pilo Albertelli dopo 4 giorni di occupazione, la terza in questo anno corrente. Una scuola con una storia lodevole, fondata nel 1880 e con il nome di un partigiano che morì difendendo la libertà e la giustizia, ridotta in un campo di battaglia. Il primo piano, lasciato in condizioni deplorevoli, è il perfetto simbolo di come il concetto di “occupazione” nel tempo abbia perso il proprio significato. Occupare non è più una forma di comunicazione degli studenti, bensì un party allargato in un ambiente pubblico dove l’unico messaggio che passa è: “Entrate qui e potrete fare come vi pare“. Gli studenti occupanti hanno riconsegnato venerdì la scuola lasciandola in condizioni precarie.

Non bastando loro ciò che è necessario, si affannano per ciò che è inutile

Bagni malridotti, bottiglie di birra ovunque, soffitti rotti, libri sparpagliati nella biblioteca e banchi sottosopra. Un gesto gratuito quello degli studenti che hanno completamente ribaltato un piano della scuola, la perfetta sintonia tra il prendersi una vacanza dalla scuola e il divertirsi senza alcun limite. “L’utilità dell’inutile” la definirebbe Nuccio Ordine, un gesto che non porta alcuna conseguenza se non, per l’appunto, l’inutile trattamento destinato a una scuola che rappresenta un vero e proprio patrimonio per l’Esquilino e per la città di Roma.

La lettera aperta dei professori

Il liceo Pilo Albertelli è stato inoltre ristrutturato solo pochi anni fa. Un lungo periodo di lavoro che, come si evince dalle foto della scuola post occupazione, è stato messo in discussione in pochissimi giorni. Quello che sembra un utilizzo assurdo dell’istituto è, purtroppo, realtà. In una lettera aperta dei professori del Pilo Albertelli si legge: “La comunità scolastica si è sempre mostrata disponibile e aperta al dialogo e al confronto, ma non può accettare l’impiego di modalità non idonee né tanto meno essere connivente con coloro che negano il diritto allo studio portando avanti proteste con motivazioni pretestuose e metodi illegali.” Gli stessi professori nella lettera hanno poi lanciato un appello alle autorità: “Noi docenti del Liceo Pilo Albertelli di Roma ci rivolgiamo a tutte le Autorità Sensibili all’Istruzione ed educazione perché la nostra scuola ha subito soltanto nel 2021 ben tre occupazioni che, si precisa, avvengono su iniziativa di un esiguo numero di studenti nel silenzio e nell’indifferenza delle istituzioni”.

La ripresa delle attività

Si comunica alla comunità scolastica che le lezioni riprenderanno il giorno lunedì 20 dopo la sanificazione, la pulizia e il ripristino degli ambienti” si legge in una comunicazione della scuola. Due giorni prima dell’inizio delle vacanze di Natale in un periodo in cui, purtroppo, i numeri della pandemia iniziano nuovamente a farsi importanti. Proprio su questo va il pensiero di Antonello Giannelli, presidente dell’associazione nazionale presidi: “In un momento in cui i contagi risalgono mettendo a rischio l’equilibrio faticosamente raggiunto con il duro lavoro di dirigenti, docenti e personale della scuola, è particolarmente amaro e desolante vedere le immagini della devastazione perpetrata ai danni del liceo Albertelli e di tutta la collettività. Non basta la sacrosanta solidarietà a chi, studenti, personale tutto e famiglie, ha subito questa distruzione materiale e morale“.

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