Roma, prestiti “a strozzo” con tassi del 40%: 3 arresti
In manette madre e figlia di 52 e 25 anni e un 26enne: una delle vittime minacciata di morte con il gesto del “taglio della gola”
I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Montesacro hanno notificato un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Roma, a tre persone, due donne di 52 e 25 anni, e un uomo di 26, tutti con diversi precedenti, con l'accusa di estorsione, usura ed esercizio abusivo di attività finanziaria in concorso. L'attività investigativa dei militari, scattata dopo la denuncia di una delle diverse vittime che si erano rivolte ai tre indagati per ottenere un prestito di denaro, divenuto presto insostenibile per gli elevati interessi applicati, ha permesso, infatti, di ricostruirne il modus operandi: le donne, madre e figlia, si occupavano della materiale riscossione dei soldi, anche in virtù del fatto che l'uomo era agli arresti domiciliari.
Di proprietà di quest'ultimo, tuttavia, era il denaro, prestato a tassi usurai fino al 40%, come il compito di minacciare e intimorire le vittime, al fine di garantirsi la consegna dei soldi entro il giorno prestabilito. Il quadro indiziario raccolto dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Monte Sacro, coordinati da Nadia Plastina della Procura della Repubblica di Roma, è sfociato in un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip Paola Della Monica, nei confronti dei tre usurai che rischiano condanne fino a 20 anni di reclusione.
Le due donne indagate erano già state arrestate in flagranza lo scorso 17 novembre, quando erano arrivate a riscuotere il denaro nei pressi della Città Giudiziaria di Piazzale Clodio, arrivando a minacciare di morte una vittima, impiegata di una delle varie cooperative di servizi del Tribunale di Roma, con l'emblematico gesto del "taglio della gola". Il tutto, infatti, avvenne a poca distanza dalle aule di giustizia, ma sotto gli occhi vigili dei carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Monte Sacro, che immediatamente intervennero bloccando e arrestando le due donne. Le indagini proseguiranno per accertare il volume degli affari illeciti dei tre usurai, ora rinchiusi presso le carceri di Roma Regina Coeli e Rebibbia Femminile, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.