Cronaca

Roma Pride, Rocca toglie patrocinio. Arcigay: “Violenza istituzionale”

La Regione Lazio, guidata dal Governatore Francesco Rocca (FdI) ha revocato il patrocinio al Roma Pride 2023, provocando lo sdegno degli organizzatori e di Arcigay. Lo ha comunicato la stessa Regione in una nota, affermando che “la decisione si è resa necessaria e inevitabile a seguito delle affermazioni, dei toni e dei propositi contenuti nel manifesto dell’evento intitolato ‘Queeresistenza’, consultabile pubblicamente sul sito dell’evento. Tali affermazioni – si legge ancora nella nota – violano le condizioni esplicitamente richieste per la concessione del patrocinio precedentemente accordato in buona fede da parte di Regione Lazio“.

La revoca del patrocino al Roma Pride, le motivazioni di Francesco Rocca

Francesco Rocca

In particolare, osserva il Governatore Rocca: “il testo viola le condizioni di rispetto esplicitamente richieste nei confronti delle sensibilità dei cittadini del Lazio e rivendica l’imposizione della legalizzazione di azioni illegali e vietate dall’ordinamento italiano. La firma istituzionale della Regione Lazio non può, né potrà mai, essere utilizzata a sostegno di manifestazioni volte a promuovere comportamenti illegali, con specifico riferimento alla pratica del cosiddetto utero in affitto“.

Roma Pride: le dichiarazioni di Natascia Maesi Presidente di Arcygay

Natascia Maesi, Prima donna eletta Presidente di Arcigay

Abbiamo raggiunto Natascia Maesi, giornalista, che dal novembre 2022 è alla guida di Arcigay per chiederle cosa ne pensa di questa revoca a pochi giorni dalla manifestazione:

Siamo di fronte all’ennesima dimostrazione del fatto che questa destra reazionaria, sovranista e omofoba ha una gestione privatistica delle istituzioni.

La Regione Lazio ritirando il patrocinio al Roma Pride compie un atto ideologico e viene meno al proprio dovere istituzionale di rappresentare tutta la cittadinanza, quindi, anche le persone LGBGTQIA+*.

Un momento del Roma Pride 2021_Foto dalla pagina social Roma Pride

La Gestazione per altri è solo un pretesto

La motivazione è un pretesto. Si utilizza la Gestazione per altre e per altri per attaccare la nostra comunità pur sapendo che questa pratica è utilizzata quasi esclusivamente dalle coppie eterosessuali con problemi di fertilità.

Mettere al bando – attraverso la proposta di dichiararla reato universale – una pratica legale in oltre 40 Paesi del mondo non risolve il problema del turismo procreativo, ammesso che sia questo l’obiettivo reale di questo Governo.

È un atto persecutorio che costringerà le famiglie che vi ricorrono a lunghe e costose battaglie legali per tutelare i propri figli e le proprie figlie. Sulla Gestazione per altre e per altri serve un dibattito serio come accaduto nei Paesi che l’hanno legalizzata, per stabilire quali regole e tutele siano necessarie affinché questa pratica risulti accessibile a tutte le persone e sicura, cioè libera da ogni forma di sfruttamento.

Roma Pride, il no di Rocca. Arcigay: “Violenza istituzionale”

Bisogna che a parlare di GPA siano le donne che scelgono di portare avanti una gravidanza per altre e per altri e occorre fare chiarezza su come questa pratica avviene e cioè nel rispetto di tutte le parti coinvolte, evitando di far circolare notizie false che inquinano il dibattito. In generale, è chiaro il disegno di questo Governo, mettere in discussione i diritti fondamentali di donne, migranti e persone LGBTQIA+*.

Nella storia della nostra Repubblica questa violenza che non ho paura a definire istituzionale, che chiamo omo-bi-lesbo-trans-a-fobia di Stato, rappresenta un pericoloso precedente, in quanto è legittimata dall’alto attraverso i discorsi d’odio delle più alte cariche dello Stato e normalizzata dal basso.

E per questo, è in grado di scatenare gli istinti più feroci nelle persone che ci odiano, armandone la mano.

Roma Pride, Maeci avverte Rocca: “sfileremo in migliaia”

Oggi in Italia la nostra comunità è meno al sicuro. Il Roma Pride però, si farà lo stesso, anzi questa decisione si rivelerà un potente endorsement alla manifestazione. Saremo in migliaia, sfileremo con orgoglio e favolosità. E chiameremo tutta l’Italia a scendere in piazza con noi, perché abbiamo gli stessi doveri e vogliamo gli stessi diritti.

Intanto il Presidente Rocca ha dichiarato di essere disposto a restituire il patrocinio al Pride in cambio di scuse da parte degli attivisti per le dichiarazioni rilasciate durante l’evento Queeresistenza’.

Morena Di Giulio

Classe 1984, dopo una laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo alla Sapienza di Roma, lavora prima come redattrice di cronaca in varie testate locali, per poi approdare nel mondo della radiofonia senza mai mettere da parte il suo grande amore per la lettura e l'editoria. Storica mancata, giocatrice di ruolo, appassionata di viaggi e divoratrice di libri. Nel cassetto dei sogni, fare il giro del mondo.

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