Roma, prostituzione: scoperto bordello gestito da sudamericane
Denunciate una cubana, due domenicane e il proprietario dell’immobile per favoreggiamento. L’attività si svolgeva in un appartamento in via Visconte Maggiolo
Gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Porta Maggiore, in seguito alle lamentele provenienti da inquilini di un immobile sito in via Visconte Maggiolo, per un insolito andirivieni di uomini a tutte le ore del giorno e della tarda sera, hanno avviato le indagini con servizi di osservazione che hanno consentito di individuare una casa di prostituzione gestita in modo imprenditoriale da alcune giovani donne del Centro Sud- America. Gli investigatori del commissariato, nel corso delle indagini, hanno intercettato alcuni clienti che, usciti dall’abitazione hanno fornito informazioni utili sullo svolgimento dell’attività, sul tariffario, prestazioni e modalità di reperimento dei recapiti.
Si è accertato così che l’attività di meretricio era pubblicizzata attraverso un sito on line specializzato in inserzioni per “incontri a pagamento”, ove erano indicati recapiti telefonici, foto delle ragazze (avvenenti giovani prostitute) e le varie tipologie di prestazioni offerte. Acquisiti sufficienti elementi di informazione, la settimana scorsa, gli agenti del commissariato hanno fatto irruzione nell’appartamento approfittando dell’ingresso di un cliente.
All’interno è stata individuata una donna di 47 anni del Paraguay addetta al centralino munita di tre telefoni cellulari (quelli segnalati nelle inserzioni on line) ed agendina, con il compito di smistare le telefonate e selezionare gli appuntamenti, fornendo ai clienti dettagliate indicazioni su costi e prestazioni, nonché modalità di arrivo presso l’appartamento.
Nelle due camere da letto, al cui interno sono state individuate numerose confezioni di profilattici e olii lubrificanti per rapporti sessuali, sono state identificate rispettivamente due giovani e avvenenti sudamericane (una cubana di 22 anni ed una e dominicana di 30 anni. Nell’appartamento è stato rinvenuto anche un secchio contenente numerosi profilattici usati, prova della fiorente attività esercitata.
Nel corso dell’attività investigativa si è accertato che l’appartamento era stato locato da un' altra cittadina della Repubblica Dominicana, assente all’atto del controllo, che lo aveva poi messo a disposizione delle ragazze allo scopo di favorirne la prostituzione. Quest’ultima è stata denunciata per favoreggiamento della prostituzione, unitamente al proprietario dell’immobile e all’intermediario dell’agenzia immobiliare; le altre straniere invece sono state denunciate per esercizio di “casa di prostituzione” .