Roma, ragazzi prigionieri nella metro A Flaminio alle 2 di notte
Incredibile disavventura per tre ragazzi: scesi a Flaminio con l’ultimo treno, trovano i cancelli chiusi
Intrappolati nella stazione della metro A Flaminio e costretti a chiamare la Polizia per farsi liberare. La saga delle disavventure sui mezzi pubblici di Roma si arricchisce di un nuovo, inquietante episodio. Sono le prime ore di domenica 13 settembre, un ragazzo di 22 anni studente di Scienze Politiche all'Università La Sapienza, ha trascorso il sabato sera a San Lorenzo insieme agli amici. Il giovane, abitando, in zona Flaminio si è fatto accompagnare alla fermata della metro B Policlinico, nella speranza di arrivare a prendere la metro A Termini prima del transito dell'ultima corsa, prevista per l'1.30. Il 22enne ha raccontato a "Il Corriere della Sera" e al blog Linkursore di essere giunto all'1.47, quindi fuori tempo massimo.
Ma la fortuna sembrava avergli dato una mano visto che poco dopo sulla banchina si materializza un convoglio diretto a Battistini. Tuttavia, lo studente non poteva immaginare che quel colpo di fortuna fosse il preludio a una brutta disavventura. Arrivato, infatti, all'1.55 alla stazione Flaminio, il 22enne e altri due ragazzi che erano saliti sul convoglio hanno ricevuto un'amara e terribile sorpresa. "Premetto che a Flaminio – ha raccontato il giovane – ci sono due entrate di cui una viene sempre chiusa prima mentre quella principale, che porta verso il treno per Roma nord, viene sempre chiusa dopo. Ad un certo punto i due ragazzi che erano usciti con me dalla metro, mi hanno avvisato del fatto che l’entrata principale era chiusa, a me sembrava molto strano…".
Possiamo soltanto immaginare lo smarrimento e l'ansia provata in quegli istanti dai tre malcapitati, che hanno cominciato a urlare e a scuotere i cancelli, nella speranza che qualcuno li ascoltasse. Ma alle 2 di notte i margini di successo sono assai bassi e infatti nessuno si accorge della situazione. A quel punto i ragazzi hanno provato a chiamare per telefono l'ATAC ma sono stati messi in attesa, segno che dall'altra parte non c'era nessuno. Non restava che rivolgersi alle Forze dell'Ordine ma né i Carabinieri né la Polizia hanno risposto.
Il 22enne ha rivelato che aveva pensato di chiamare anche il 118 ma per fortuna un nuovo tentativo con la Polizia ha dato gli esiti sperati: dopo che un operatore della Questura, incredulo per il racconto che aveva udito, ha preso in carico la loro segnalazione, alle 2.30 sono arrivati gli uomini della vigilanza Sipro, che hanno posto fine all'assurda prigionia di fatto nella quale si trovavano i ragazzi. Nel frattempo, l'Atac ha avviato un'indagine interna per accertare i responsabili della grave leggerezza compiuta. E' inconcepibile, infatti, che una stazione venga chiusa quando deve ancora transitare un treno, che – va comunque sottolineato – stava effettuando una corsa oltre il tempo di chiusura formalmente indicato. Qualcosa deve essere andato storto, per il momento l'unica certezza è il danno d'immagine per l'ATAC arrecato da una simile vicenda. Basta soltanto leggere le considerazioni del 22enne vittima della disavventura per rendersene conto: "Se diventassi un politico non farei mai l'assessore ai Trasporti al Comune di Roma, ma nel caso adotterei il provvedimento di cancellare l'ATAC…"
AGGIORNAMENTO: L'assessore ai Trasporti, Stefano Esposito, ha commentato la vicenda: "Speriamo facciano un po' di attenzione in più. Passo la giornata a fare solleciti, d'altronde questa è l'azienda dei trasporti che c'è a Roma: neanche fanno un giro in stazione per assicurarsi che non ci sia nessuno".