Politica

Roma, Raggi contro i giornalisti: “Mi fate pena”

Guerra aperta tra Virginia Raggi e i cronisti assiepati sotto casa. Sul suo profilo Facebook la sindaca ha prima scritto questo post:

Buongiorno a quei poveri giornalisti che aspettano ore e ore sotto casa mia…Cosa vi hanno ordinato di “catturare” oggi? Un dito nel naso, i capelli fuori posto, mio figlio che magari fa i capricci per dire che sono una madre snaturata?

Mi fate un po’ pena a dir la verità: tutta la vostra vita passata ad aspettare che qualcuno “inciampi”…

Forse siamo già al giornalismo 3.0?

Ad ogni modo, se faccio presto, oggi butterò l’immondizia: state pronti! Sia mai sbagli bidone, potete vincere il Pulitzer!”

Successivamente ha postato un video nel quale, mentre usciva di casa, ha filmato i giornalisti che la stavano attendendo sul portone:

Per ridere (siamo all’assurdo): Un fotografo: “[dopo il post su facebook] c’è gente che ci odia! È contenta sindaco? È contenta?”

Beh… Se pubblicare una foto di voi sotto casa, può portare a tanto, forse non è solo “merito” mio.

E immaginate cosa potrebbe accadere se pubblicassi il video del buongiorno quotidiano! La trasparenza è anche questa: che le persone sappiano come fate vivere non tanto me, ma mio figlio (che non ha alcuna responsabilità in questa follia che state creando).

P.S.
Ho un’altro video di giornalisti che scattano foto mentre porto Matteo al centro estivo e mentre esco dal centro estivo… Facciamo che è come se l’avessi pubblicato?

Il sindaco dovrebbe avere consapevolezza che la sua privacy è attenuata. Ed è doverosamente sotto i riflettori. Dall”altra parte, i giornalisti dovrebbero fare informazione, non gossip“. Il presidente dell”ordine dei giornalisti Enzo Iacopino, invita il sindaco di Roma Virginia Raggi “ad avere maggiore tolleranza” nel rapporto con la stampa. Ma nel contempo invita i cronisti ad avere “buon senso”.

Interpellato dall’agenzia Dire, Iacopino sottolinea: “Il sindaco di una città, e di una città importante come Roma è doverosamente sotto i riflettori, non e” un privato cittadino. Pertanto dovrebbe avere la consapevolezza che i suoi diritti sono attenutati nella pretesa di riservatezza. Detto questo, quei diritti non sono cancellati, e soprattutto la maggiore esposizione del sindaco non investe il figlio, un bambino, e non si estende a ogni aspetto della vita del sindaco stesso. Parliamoci chiaro: noi dobbiamo fare informazione, perché è di interesse sociale. Non dobbiamo fare gossip. Riprendere il sindaco mentre porta il figlio a scuola o butta la spazzatura, è’ gossip, non è informazione“. Ai giornalisti Iacopino consiglia senso della misura. E aggiunge: “Dobbiamo fare i giornalisti, non i militanti. Né pro, né contro”.

Redazione

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