Roma, Liceo Righi e la pancia scoperta: linguaggio del corpo e offese dolorose
Dopo la frase choc della prof alla studentessa con la pancia scoperta il liceo Righi in protesta: l’iniziativa CPO
Non si placa la bufera al Liceo Scientifico Statale Righi di Roma, considerato tra i primi della capitale.
Righi shock per la pancia scoperta: “Stai sulla Salaria?”
Qualche giorno fa una ragazza durante l’ora di buco mentre stava ballando con la pancia scoperta per fare un video da postare su TikTok è stata ripresa da una professoressa con una frase shock “Ma che stai sulla Salaria?”.
L’insulto nei confronti della ragazza fa riferimento a una via di Roma la Salaria, nota per la prostituzione. La vicenda ha creato grande clamore.
Secondo Eleonora Mattia, presidente della commissione regionale Scuola, Pari opportunità, Lavoro, “siamo tornati ancora una volta indietro nel tempo”.
Per la consigliera si tratta di “un fatto gravissimo, soprattutto, perché ancora una volta si punta il dito sul corpo delle donne, anche giovanissime, con giudizi morali. Neanche la scuola, che dovrebbe essere luogo sicuro e di formazione, è immune da stereotipi e giudizi maschilisti.
La preside del Righi Cinzia Giacomobono ha parlato con entrambe, sia con la studentessa che con la professoressa, condannando la frase come “assolutamente fuori luogo”.
Ci sarà a breve nei confronti della docente, supplente e quindi non titolare di una cattedra, l’apertura di un procedimento disciplinare come atto dovuto e una commissione ad hoc convocata in Regione. Un provvedimento, comunque si dice, non troppo pesante.
Potrebbe trattarsi di una censura verbale, senza nemmeno arrivare nelle mani dell’Ufficio scolastico regionale. Ma a valutarlo con precisione, nelle prossime ore, sarà la preside Giacomobono.
La protesta del Righi a pancia scoperta
Gli studenti del Righi hanno deciso di protestare contro “il dress code che ci viene imposto” e, in difesa anche della compagna, e si sono presentati mercoledì mattina 16 febbraio in shorts, gonna e magliette corte. Immancabile il classico picchetto, avvenuto con striscioni come “Benvenuti nel Medioevo” e “Righi zona fucsia”. “I will survive” di Gloria Gaynor, intanto, è stato il sottofondo perfetto per ballare in strada. Proteste anche nella sede succursale di via Boncompagni.
La ragazza coinvolta ha ringraziato tutti e tutte per essere presenti.
La vicenda sicuramente non finirà a breve. Ma di certo apre a molteplici rifessioni. Sottoineando con forza che la libertà individuale deve essere garantita in ogni forma è anche giusto sottolineare che sia a scuola come sul luogo di lavoro esiste un ‘decoro’ che è in primis unaforma di rispetto verso gli altri e verso se stessi.
Di certo la frase della docente è stata totalmente discriminatoria ed offensiva che ha umiliato una ragazza nella sua dignità giudicandola come una ‘prostituta’. Ma c’è ancora qualcosa di più grave in tutto questo.
La Via Salaria per chi la pratica ogni giorno sa bene che si divide in diversi tratti, alcuni bellissimi come quelli in cui sorge Villa Ada ma altri più periferici dove ogni giorno va in scena l’orrore dello sfruttamento minorile. Forse dovremmo far presente alla docente che su quella strada ogni giorno ci sono ragazze che hanno la stessa età delle studentesse alla quali lei insegna che sono costrette a prostituirsi per pochi soldi. Sono spesso poco più che bambine che tanto vorrebbero invece frequentare la scuola ma fanno invece parte di un mercato di sfruttamento di cui purtroppo poco si parla.
Probabilmente la professoressa nemmeno si è resa conto della gravità della sua frase puntando sull’abbigliamento di una giovane studentessa e non al riferimento doloroso al quale lei aveva alluso.
L’iniziativa CPO
Di certo il ‘dress code’ così come il ‘body shaming’ sono argomenti molto dibattuti negli ultimi anni. E proprio di questo si parlerà durante l’Assemblea organizzata dal nuovo CPO (Commissioni Pari Oppurtunità) dell’Associazione Stampa Romana che ha indetto per la Giornata dei Diritti della Donna 8 marzo un incontro con due temi: il Precariato e l’immagine della Donna.
L’assemblea è aperta a tutte le giornaliste iscritte e a quelle che vorranno farne parte. Si svolgerà l’8 marzo dalle ore 15 alle ore 18 nel Complesso monumentale del Pio Sodalizio dei Piceni in Piazza di San Salvatore in Lauro 15 a Roma.