Roma, rissa al campo nomadi “La Barbuta”: arrestato un bosniaco
La violenta lite è datata 12 ottobre, ma uno dei protagonisti è rimasto latitante fino all’arresto di ieri
E' accaduto nel pomeriggio del 12 ottobre scorso. Una pattuglia del Commissariato Romanina, transitando in via di Ciampino, è stata avvisata da alcuni passanti di una furibonda lite in atto presso il vicino campo nomadi "La Barbuta". Gli agenti, dopo aver notiziato la sala operativa e chiesto rinforzi, si sono immediatamente recati all'interno del campo, avendo modo di notare diverse persone che si stavano fronteggiando con mazze e bastoni. All'improvviso un uomo è salito su un furgone, lo ha avviato e si è diretto a tutta velocità contro la fazione rivale investendo in pieno uno dei rivali. Non contento, sceso dal veicolo, ha impugnato un'ascia ed ha cercato di colpirlo, fortunatamente senza riuscirci. I poliziotti hanno immediatamente cercato di fermare l'investitore che però, nel parapiglia generatosi, è riuscito a fuggire dileguandosi all'interno del campo. Il ferito, nel frattempo, è stato soccorso presso il policlinico di Tor Vergata per le lesioni riportate.
Sono pertanto iniziate le indagini degli investigatori del Commissariato Romanina, che sono riusciti ad identificare l'uomo per O.B., 22 anni, di origini bosniache, che dopo i fatti in argomento non è più tornato presso il suo alloggio, rendendosi di fatto irreperibile. Gli agenti, però, non si sono persi d'animo ed hanno proseguito nelle sue ricerche fin quando, nel pomeriggio di ieri, hanno notato un'auto con a bordo un uomo che, alla vista dell'auto della Polizia di Stato, ha cercato di dileguarsi per i campi. Raggiunto e bloccato, è risultato essere proprio la persona ricercata. Inoltre, a bordo dell'auto, i poliziotti hanno rinvenuto una mazza ferrata allungabile in acciaio della lunghezza di circa un metro. Per lui, peraltro già noto alle forze dell'ordine ed attualmente sottoposto all'obbligo di firma, sono scattate le manette e l'accompagnamento presso il carcere di Regina Coeli. Tentato omicidio, lesioni, rissa e porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere i reati di cui dovrà rispondere.