Roma, rissa finisce in tragedia: morto nomade investito
Arrestato un 39enne che aveva partecipato a una rissa in zona Laurentina ed era stato inseguito da un folto gruppo di nomadi armati di bastone
Ancora tutti da chiarire i motivi della violenta lite, poi degenerata con l’investimento e il successivo decesso di un uomo di 62 anni, avvenuta nel pomeriggio di ieri nei pressi del piazzale dei Caduti Militari nel Lagher, ubicato nella zona di Esposizione, ove sono soliti accamparsi gruppi di nomadi di diverse etnie. A dare l’allarme al 113 è stata una guardia giurata che in quel momento si trovava nei pressi della piazza e ha udito prima lo stridio degli pneumatici di due furgoni che si rincorrevano a forte velocità, e poi ha notato un folto gruppo di persone, tutte nomadi, che, armate di bastoni, stavano cercando di colpire i mezzi in fuga.
Proprio durante queste fasi, una delle persone a piedi è stata investita in pieno da un furgone e l’uomo, rimasto a terra agonizzante, è stato accompagnato in ospedale dai suoi stessi compagni. Quando gli agenti del Commissariato di Tor Carbone e di Spinaceto sono giunti sul posto, delle persone che avevano partecipato alla rissa non vi era traccia, ma grazie alle testimonianze raccolte dagli investigatori, che hanno ascoltato sia la guardia giurata che alcuni testimoni che avevano assistito ai fatti, i poliziotti sono riusciti a ricostruire la scena.
Le indagini, affidate agli agenti del Commissariato Esposizione, diretti dal dott. Francesco Zerilli, hanno consentito, nell’immediatezza, di identificare alcune persone dell’accampamento; tutte accompagnate in ufficio per accertamenti. Intanto, diramate le note di rintraccio, gli agenti si sono messi a caccia del furgone da ricercare che, poco più tardi, è stato rintracciato, insieme al conducente, da una pattuglia del IX Gruppo dei Vigili Urbani di Roma Capitale. Preso in consegna dai poliziotti, l’uomo è stato identificato per R.H., di anni 39 e, al termine delle indagini, svolte dagli agenti della squadra investigativa, agli ordini del dr. Simone Macrì, riconosciuto come l’autore dell’investimento volontario che ha provocato la morte del 62enne. Sottoposto a fermo di indiziato di delitto, per il reato di omicidio, il 39enne è stato messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.