Roma, sabato 28 settembre apertura serale del Foro Romano e della Curia Iulia al costo di 1 euro
Non è necessaria la prenotazione, per l’accesso ci si può recare direttamente presso la biglietteria di Largo della Salara Vecchia, su via dei Fori Imperiali
Sabato 28 e domenica 29 settembre tornano le GEP – Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days), la più estesa e partecipata manifestazione culturale d’Europa, promossa dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea e coordinata per l’Italia dal Ministero della Cultura.
Nelle due giornate, visite guidate, aperture straordinarie e iniziative digitali saranno organizzate nei musei e nei luoghi della cultura statali di tutto il territorio nazionale, seguendo il tema “Patrimonio in cammino”.
Il Parco archeologico del Colosseo aderisce con un programma di visite guidate, aperture straordinarie e iniziative digitali seguendo il tema “Patrimonio In Cammino”.
Apertura serale del Foro Romano e Curia Iulia
Inoltre, sabato 28 settembre sono in programma aperture straordinarie serali dei musei statali con ingresso al costo simbolico di 1 euro (escluse le gratuità previste per legge). Il Parco Archeologico del Colosseo aderisce all’iniziativa con ingresso al prezzo simbolico di 1 euro da Largo della Salara Vecchia, dalle ore 19:30 alle 22:00, ultimo ingresso alle ore 21:30. Non è necessaria la prenotazione, per l’accesso ci si può recare direttamente presso la biglietteria di Largo della Salara Vecchia.
Parco archeologico del Colosseo
Il Parco Archeologico del Colosseo comprende l’Anfiteatro Flavio, l’area del Foro Romano e del Palatino, la Domus Aurea sul colle Oppio, l’arco di Costantino e la Meta Sudans nella valle del Colosseo. Con più di 7 milioni di ingressi nel 2017, il sito è tra i più visitati nel mondo e il primo in Italia. Il parco custodisce e valorizza alcune tra le più importanti testimonianze archeologiche della storia della civiltà occidentale, dalla fine dell’età del Bronzo all’età contemporanea.
Foro Romano
Largo della Salara Vecchia 5/6
Situato tra le pendici del Campidoglio, dell’Esquilino e del Palatino, il Foro Romano conserva le più significative testimonianze della storia politica e religiosa della città antica. La piazza del Foro fu pavimentata alla fine del VII secolo a.C., dopo la bonifica della palude che originariamente occupava la valle, divenendo così il cuore della vita pubblica romana per oltre un millennio.
Luogo di attraversamento delle processioni trionfali, che snodandosi lungo la Sacra Via raggiungevano la cima del Campidoglio, il Foro Romano fu la sede in età regia (VII sec. a.C.) dei più antichi culti della città, come quello di Vesta e di Marte nella Regia, ma anche luogo di riunione dei cittadini, senatori e magistrati nel Comizio; dopo la fine delle guerre puniche (III-II sec. a.C.), il contatto con il mondo ellenistico e con le sue scenografiche architetture nonché nuove esigenze legate alle attività economiche e giuridiche determinarono la costruzione di grandi edifici (le basiliche).
Dopo gli interventi cesariani, che interessarono la Basilica Iulia e la Curia, e la realizzazione per volere di Augusto del Tempio del Divo Cesare e del contiguo Arco Partico, gli imperatori realizzarono pochi ma significativi monumenti di grande prestigio: alla gens Flavia si deve la costruzione del Tempio di Vespasiano e Tito; alla memoria di una coppia di imperatori divinizzati, Antonino Pio e Faustina, fu dedicato il tempio poi trasformato nella chiesa di San Lorenzo in Miranda, mentre alla celebrazione della vittoria sui Parti si deve il monumentale Arco di Settimio Severo, costruito nel 203 d.C.
L’ultimo grande intervento fu realizzato dall’imperatore Massenzio all’inizio del IV secolo d.C. con la costruzione del Tempio dedicato alla memoria del figlio Romolo e con il rifacimento dell’imponente Basilica.
Palatino
Via di San Gregorio, 30
Sul Palatino sono conservati i resti degli insediamenti dell’età del Ferro riferibili al più antico nucleo della città di Roma. Sede di importanti culti cittadini, tra cui quello della Magna Mater (Cibele), fra il II e il I secolo a.C. il colle divenne il quartiere residenziale dell’aristocrazia romana, con dimore raffinate caratterizzate da eccezionali decorazioni pittoriche e pavimentali, come quelle conservate nella Casa dei Grifi.
Dopo Augusto, che scelse simbolicamente il colle come luogo della propria abitazione, il Palatino divenne sede dei palazzi imperiali (Domus Tiberiana, Domus Transitoria e Domus Aurea, Domus Flavia), avviando un processo di identificazione tale che il toponimo Palatium è divenuto nelle lingue moderne sinonimo di edificio residenziale.
Alcuni tra i più significativi manufatti rinvenuti negli scavi, che a partire dal XVI secolo interessarono il sito, sono ora esposti nel Museo Palatino: l’edificio accoglie al piano terra materiali che illustrano la storia più antica del colle e al primo piano opere d’arte del periodo imperiale.
(Dal sito del Ministero della Cultura / Giornate Europee del Patrimonio 2024)