Categorie: Cronaca

Roma, saccheggi per fame, come in Argentina?

In numerose città d’Argentina, aumenta la tensione sociale. Nel paese latinoamericano vi sono saccheggi ai grandi supermercati, a negozi sportivi, d’abbigliamento, di elettrodomestici, alimentari ed altro.
A nord, nella città di Tucumàn, in Piazza Indipendenza, la polizia, ieri sera, ha sparato sui manifestanti, che esprimevano pacificamente, in uno Stato democratico, il loro disagio esistenziale.

Le forze dell’ordine, secondo i commenti televisivi di alcuni giovani, oltre a sparare ai manifestanti, entrano nelle case private e malmenano le persone, senza altro motivo che creare il terrore nelle persone. Il popolo ha ormai paura di manifestare; di uscire da casa.
Il clima in cui si vive è di antico e paranoico momento storico. Una madre, probabilmente in stato confusionale, ha abbandonato il proprio figlio di un anno circa, dormiente nella carrozzina, per strada. Sembrerebbe che lo abbia fatto per saccheggiare. Ma non si sa se la donna sia stata prelevata e portata via con la forza, da qualche parte, in qualche caserma. Fortunatamente, un poliziotto ancora non privo di un pizzico di spirito umanitario, dopo aver chiesto ordini a propri superiori, ha preso il bambino con se e lo ha portato via dal luogo delle violenze.

Il la alle proteste è stato dato dallo sciopero delle forze dell'ordine, che chiedevano e chiedono un aumento dei salari.
Una larga maggioranza di gente, approfittando del vuoto di sicurezza si è abbandonata quindi a saccheggi di ogni genere. Ma le origini del fatto sono altrove. Sono da cercare nella crisi economica etica e morale in cui versa l’Argentina, come la nostra Italia, versa.
Nove sembrano essere le persone uccise finora. Le vittime sono del Chaco, di Jujuy e Tucuman.

La protesta del popolo è nata la settimana scorsa a Cordoba e si è allargata in almeno 17 delle 23 province argentine.
Nella città di Rodeo de la Cruz, vi è stato almeno un saccheggio e una sparatoria in cui un agente di polizia è rimasto ferito. In diversi supermercati della città di Mendoza vi sono stati tentativi di saccheggio, sembrerebbe, interrotti dalla polizia.
Nel frattempo, la polizia, mantiene la marcia di protesta, con le loro famiglie, per l’aumento salariale.

Cristina Kirchner, presidenta dell’Argentina, ha chiuso le celebrazioni per i Trenta anni di democrazia con un discorso, nel quale, tra le altre cose, ha messo in discussione la protesta della polizia che ha portato al saccheggio di diverse provincie.
La “presidenta” Cristina ha detto che i saccheggi sono stati "programmati"; e ha polemizzato contro le proteste della polizia provinciale. Ha affermato che le contestazioni sono una "estorsione nei confronti della società di coloro i quali hanno in possesso armi." Ha assicurato che "è imperativo che gli oltre 200 mila effettivi provinciali svolgano la funzione per cui sono stati chiamati." Inoltre ha messo in luce che le rapine ai negozi sono state "eseguite con precisione chirurgica."

Il problema per la gente, come sempre più spesso accade, è capire, da dove partono gli ordini. Chi programma tanta violenza, fame e infelicità.

Redazione

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