Roma-Sassuolo, tra i 66.871 dell’Olimpico, vede la squadra di De Rossi vincere di misura e raggiungere quota 51 rafforzando così il quinto posto, anche se due rivali dirette (Atalanta e Fiorentina) non hanno potuto giocare. Settima vittoria in nove partite di campionato per il tecnico subentrato a José Mourinho.
De Rossi, per un Roma-Sassuolo che arriva meno di 72 ore dalla trasferta di Brighton cambia più di metà squadra. Lukaku, in dubbio fino all’ultimo, parte titolare al contrario di Dybala (nemmeno in panchina) per un tridente completamente rivoluzionato rispetto a tre giorni fa. Prevedibile una partita e un approccio diverso, ma se nelle intenzioni c’è stata una forte volontà di tenere palla (68% a 32% nel primo tempo), questa non ha portato a concrete occasioni da gol, al netto dei colpi di testa di Lukaku terminati a lato a inizio (5’) e fine (46’) primo tempo, derivanti da cross dalle fasce.
In alcuni frangenti è mancata la verticalità e con alcune giocate prevedibili una difesa come quella del Sassuolo, molto perforabile nell’ultimo periodo (13 gol incassati nelle ultime 5) ha avuto vita relativamente facile. Troppo poco il primo tiro in porta di Cristante, deviato senza pericoli, arrivato al minuto 43.
A dare la scossa è stata la ripresa, con un atteggiamento leggermente cambiato e con il giocatore deputato più di tutti a farlo in assenza di Dybala: Lorenzo Pellegrini. Il capitano aggiorna la contabilità in stagione (soprattutto con De Rossi in panchina, sesto gol all’attivo) cambiando lo spartito offensivo troppo lento della prima frazione. Con la palla al limite dell’area, anziché tentare l’ennesimo passaggio per allargare la difesa, è arrivato il tiro da fuori. Destro dai 20 metri all’angolino alla sinistra di Consigli e partita stappata.
Una giocata che cambia l’andamento di una partita (con Cristante che dopo il gol ha provato lo stesso un paio di volte) e di una prestazione, fatta anche di interdizioni e recuperi in mezzo al campo. Un’altra prestazione (macchiata solo dall’ammonizione che lo manderà in squalifica per la sfida di Lecce) che conferma il cambio di marcia del capitano giallorosso partito da metà gennaio, sottolineato anche dal rapporto con la tifoseria: i fischi si sono trasformati in applausi e ora la possibilità di prendere anche la chiavi della Nazionale di Luciano Spalletti nella sosta per la Nazionali, importante in vista degli Europei di giugno. Determinanti una volta in vantaggio anche Svilar, attento su Racic e il colpo di fortuna dell’”autopalo” di Llorente a 10 dalla fine. Bene la catena di sinistra entrata dalla panchina: Baldanzi e Celik si sono rivelati molto più intraprendenti di Aouar e Karsdorp, soprattutto il classe 2003 ex Empoli.
ROMA (4-3-3): Svilar; Karsdorp (70’ Celik), Mancini, Llorente, Spinazzola (37’ Angelino); Pellegrini (C), Paredes, Cristante; Aouar (70’ Baldanzi), Lukaku (86’ Azmoun), El Shaarawy (86’ Huijsen). All. De Rossi
SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli; Pedersen, Erlic, Ferrari (C), Viti (86’ Tressoldi); Racic (79’ Bajrami), Obiang (72’ Volpato); Defrel (72’ Boloca), Matheus Henrique, Laurienté; Pinamonti (79’ Mulattieri). All. Ballardini.:
Marcatori: 50’ Pellegrini
Ammoniti: 59’ Pellegrini, 89’ Azmoun, 90’ Erlic
Arbitro: Manganiello; Assistenti: Bindoni, Tegoni; Quarto Uomo: Collu; VAR: Sozza; A-VAR: Abisso.
Recupero: 2’ primo tempo, 4’ secondo tempo
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