Roma, orribile al cimitero di Prima Porta: cadaveri mutilati con sega e martello
16 dipendenti di Ama, insieme ad alcuni responsabili di pompe funebri, sono stati accusati di truffa e vilipendio di cadavere
Il quotidiano “Il Messaggero” ha riportato come nel cimitero capitolino di Prima Porta un’organizzazione criminosa veniva pagata 300 euro per cremazioni mai realizzate.
La truffa
La truffa è stata attuata da 16 dipendenti Ama e da alcuni responsabili delle pompe funebri, accusati ora di vilipendio di cadavere e truffa. I dipendenti hanno recato un danno economico, diretto e indiretto, e un danno d’immagine, soprattutto per il servizio di gestione cimiteriale, regolato dal contratto di servizio con Roma Capitale.
Secondo le prime ricostruzioni i familiari dei defunti pagavano, a loro insaputa, una somma pari a 300 euro per la mutilazione di cadaveri, che avveniva con seghe o martelli. Inoltre spezzavano le articolazioni e poi riponevano i resti negli ossari prima del tempo. Tale spesa veniva giustificata tramite ‘spostamento di salme’.
L’avvocato Di Noto, che nel processo assiste Ama, ha commentato così la gravità della vicenda: “Chiediamo che i responsabili vengano puniti come meritano. Contiamo anche di dimostrare a processo la presenza di episodi corruttivi”. Inoltre secondo le stime dell’avvocato, i danni sono pari a 500 mila euro, ai quali rischiano di aggiungersene altri per i casi avvenuti nel cimitero Flaminio.
Le indagini
Dopo la scadenza dell’affitto del loculo, gli operatori Ama hanno il compito di spostare i defunti nell’ossario, unicamente se rimane lo scheletro. Secondo le indagini svolte dai carabinieri del nucleo Radiomobile, che si occupano da tempo del caso, questo procedimento sarebbe avvenuto in modo abusivo, grazie alla conoscenza tra alcuni dipendenti Ama e i gestori delle agenzie di pompe funebri.