Roma, scoperto centro di macellazione clandestina sulla Tiberina
Operazione dei Carabinieri NAS e dei militari delle Stazioni Cassia e Prima Porta: impedita l’uccisione illegale di 34 ovini. Denunciati 2 allevatori e 4 collaboratori
I Carabinieri del N.A.S. di Roma, supportati dai colleghi della Compagnia di Roma-Cassia e della Stazione di Prima Porta, unitamente ai Servizi veterinari della ASL Roma/E, hanno eseguito un intervento presso un’azienda agricola ubicata sulla via Tiberina, alle porte di Roma, per il contrasto della macellazione clandestina. L’operazione ha consentito di individuare e bloccare, all’interno di una azienda agricola, l’esecuzione di pratiche di abbattimento e macellazione di ovini, svolte in locali e luoghi improvvisati, privi di qualsiasi autorizzazione, dei requisiti igienico-strutturali e con modalità incompatibili con le condizioni di benessere animale. La tempestiva e calibrata azione ha permesso di intervenire proprio durante lo svolgimento dell’attività clandestina condotta da sei operatori che, con diverse mansioni, avevano avviato le operazioni di abbattimento delle pecore e degli agnelli e la successiva macellazione delle carni.
I due allevatori italiani, titolari dell’impresa agricola, e i quattro collaboratori stranieri sono stati denunciati alla Procura di Roma poiché ritenuti responsabili di macellazione clandestina, maltrattamento di animali e detenzione di alimenti pericolosi per la salute, in quanto le carni erano pure detenute in ambienti caratterizzati da pessime condizioni igieniche sanitarie. Nel corso delle attività sono state sequestrate 9 agnelli già abbattuti, in corso di macellazione, e 34 ovini ancora vivi, privi di marchi identificativi, che sono stati sottratti all’imminente abbattimento illegale. Inoltre sono stati sequestrati i locali di 80 mq abusivamente impiegati per le operazioni di macellazione e stoccaggio delle carni e 190 litri di latte crudo ovino, rinvenuto privo di documentazione di tracciabilità, per un valore complessivo di circa 200.000,00 euro.
L’intervento ha consentito di tutelare il rispetto delle misure di benessere animale e, allo stesso tempo, impedire l’immissione al consumo di carni ottenute con modalità di macellazione non conforme alla normativa. Sul posto erano presenti numerosi cittadini di varie etnie, tutti identificati, che si apprestavano ad acquistare le carni in argomento, di cui sconoscevano le illegali modalità di produzione.