Roma, sequestrati al boss Pasquale Vitalone beni per mezzo milione di euro
Vitalone avrebbe dei collegamenti anche con esponenti di rilevo della ‘Ndrangheta, soprattutto con la cosca di Alvaro di Sinopoli
Come riportato dall’agenzia Nova, i Carabinieri del comando provinciale di Roma hanno dato esecuzione al decreto di sequestro dei beni emesso dal Tribunale di Roma, nei confronti di Pasquale Vitalone. Quest’ultimo, classe 1976 già condannato per associazione mafiosa e reati contro il patrimonio, è stato ritenuto “socialmente pericoloso”.
Attualmente, Vitalone è sottoposto a regime di custodia cautelare per essersi “palesato quale presunto capo-promotore di un’associazione dedita al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti”. L’attività investigativa ha permesso di ricostruire e individuare parte dei beni illeciti di Vitalone. Tra questi: una villa con giardino, valutata 250.000 euro; una tavola calda con tabaccheria, con valore complessivo di 250.000 euro.
Sequestrati beni al boss Pasquale Vitalone
L’indagine “Enclave” dei militati di via in Selci, coordinata dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, nel febbraio 2021 aveva già “disarticolato una vasta rete criminale”. Questa, di cui Vitalone sarebbe il capo-promotore, era dedita al traffico di droga, e operava a Casa del Marmo, Tor Bella Monaca e Borghesiana. Inoltre, Vitalone, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbe dei collegamenti con esponenti di rilevo della ‘ndrangheta. Il classe ’76, infatti, avrebbe stretto legami con la cosca di Alvaro di Sinopoli finalizzati al commercio di droga.