Roma, sì a spazi allattamento e cura dei neonati per cittadine in uffici comunali aperti al pubblico

“Questo progetto si ispira al modello dei Baby Pit Stop”, ha affermato Svetlana Celli, prima firmataria dell’atto

Sala neomamme Aula Giulio Cesare

Sala neomamme, presso l'Aula Giulio Cesare. La presidente dell'Assemblea Capitolina Svetlana Celli

Saranno realizzati spazi attrezzati per l’allattamento e la cura dei neonati negli uffici di Roma Capitale aperti al pubblico a disposizione dei cittadini. Lo prevede la delibera approvata oggi dall’Assemblea capitolina con cui si dà avvio al progetto “Romeing In” su proposta della presidente Svetlana Celli, prima firmataria dell’atto.

“La delibera approvata è un atto di civiltà e un segnale concreto di attenzione verso le mamme e i loro bambini. È una misura tangibile a sostegno della genitorialità e delle famiglie, rafforzando l’impegno della Capitale nella tutela della salute dei più piccoli nei primi anni di vita.

Questo progetto riconosce l’importanza dell’allattamento al seno, sostenuto dalle raccomandazioni dell’Oms, dell’Unicef e del Ministero della Salute, e si ispira al modello dei Baby Pit Stop”, afferma Svetlana Celli, presidente dell’Assemblea capitolina.

Gli spazi saranno attrezzati con fasciatoi, poltroncine, tavolini e, ove possibile, piccole aree gioco, e offriranno materiale informativo per supportare i genitori. Previste inoltre campagne di sensibilizzazione e informazione, nonché la collaborazione con le ASL e la rete socio-sanitaria locale per integrare ulteriori servizi per le famiglie.

“Sono orgogliosa di questo risultato. Garantiamo alle neomamme luoghi adeguati, come ad esempio all’interno dell’ufficio anagrafe, per allattare e accudire i propri figli con serenità. Ringrazio le consigliere e i consiglieri per la sensibilità dimostrata.

Questa scelta si aggiunge allo spazio bebè già realizzato nell’Aula Giulio Cesare e al regolamento che consente alle consigliere e ai consiglieri capitolini di partecipare da remoto alle sedute del consiglio per il primo anno di vita dei loro figli. Roma si conferma così un modello di inclusione e attenzione alle famiglie”, conclude la presidente Celli.