Roma-Slavia Praga segna la quinta vittoria consecutiva e soprattutto la terza su tre nel girone di Europa League. Nello scontro diretto per la leadership del girone, la squadra di Mourinho ha risposto con una prestazione di alto livello a inizio partita, indirizzando e poi gestendo la contesta col passare dei minuti. Dopo un pessimo inizio di stagione è arrivato un ottobre quasi perfetto con 5 vittorie su 5, 13 gol fatti e uno solo subito. Per chiudere al meglio questo mese però, arriva la prova più importante da inizio anno: la sfida a San Siro contro l’Inter capolista in campionato.
45 secondi di partita e la Roma è già avanti. Se spesso è caratteristico per la Roma targata Mourinho segnare sul finale (Monza ne è l’esempio più recente), molto meno è il gol a inizio partita. Spesso nella stagione passata (e anche in alcuni match di quest’anno, come a Genova) un inizio troppo morbido ne ha compromesso tutto lo sviluppo.
Il gol di Bove è sì un bel tiro da fuori area, ma frutto anche di una palla recuperata alta da El Shaarawy. Lo stesso Faraone in velocità ha propiziato il raddoppio di Lukaku, mettendo la partita su binari molto più comodi: la partita si è decisa nei primi 17 minuti. Merito di un ritmo elevato e aggressività in fase di non possesso: in sintesi un approccio impattante.
Uno dei punti deboli nello specifico è stato in passato proprio quello del rientro in campo dopo l’intervallo. Forte del doppio vantaggio i giallorossi hanno approcciato la ripresa con un ritmo più lento concedendo qualche iniziativa agli avversari, anche se va detto da lì non sono scaturite grosse occasioni. Attorno all’ora di gioco Lukaku, Cristante ed El Shaarawy sono andati vicino al tris, ma la partita si è virtualmente chiusa sull’errore di Schranz, che non sfrutta a dovere un errore di N’Dicka e da solo davanti a Svilar calcia alto. Buona la gestione del finale di partita ma abbassare i ritmi in campo europeo con il doppio vantaggio può essere un rischio, se si vuol trovare la pecca alla prestazione romanista.
La buona serata complessiva viene impreziosita da alcune prestazioni individuali incoraggianti, per il presente e per il futuro. Il gol partita col Monza, pesante anche per motivi extracalcistici, poi lo zampino nei due gol questa sera. In questo periodo di assenza di Pellegrini e Dybala, Stephan El Shaarawy schierato come seconda punta è riuscito a far pesare il meno possibile questa lacuna di qualità: è il giallorosso più in forma del momento.
Romelu Lukaku non è molto da meno, soprattutto in campo europeo. Se il record di retri consecutive in Europa League è una statistica non così indicativa, pesano tantissimo i suoi 8 gol in 10 presenze con la maglia della Roma, così come gli 82 minuti in campo prima di uscire. Il belga sta bene e Mourinho/Foti gli danno fiducia nonostante la supersfida di San Siro con l’Inter. Bene anche Llorente al centro della difesa in attesa del rientro di Smalling, “liberando” così Cristante al centro della squadra.
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