Roma, Stop a Guide abusive, valorizzare le abilitate. Pronta la Mozione
La Mozione impegnerà il sindaco a portare in Parlamento il problema delle guide per potenziare la professionalità di chi opera legittimamente a Roma
Stop alla giungla delle guide turistiche abusive e riconoscimento di quelle abilitate su Roma, le uniche a poter valorizzare e tutelare il patrimonio culturale capitolino e accogliere i turisti in modo adeguato. Licenziata dalla commissione Turismo, dove è stata approvata in modo bipartisan, è pronta ad andare in Aula la mozione che impegna la sindaca di Roma, Virginia Raggi, a portare in Parlamento il problema delle guide per "promuovere un atto legislativo che sospenda l'efficacia dell'articolo 3 della legge 97/2013, nelle more di un'apposita legge sulla professione di guida turistica, potenziando, attraverso il valore aggiuntivo della competenza territoriale, la professionalità delle guide turistiche che operano legittimamente nella città di Roma e che rappresentano per la Capitale un bene da salvaguardare".
Sì, perché è da lì, dalla legge che in Italia recepisce la direttiva Bolkestein, che il mondo delle guide ha subito lo scossone più forte, a causa di "un errore", spiega la presidente di commissione, la pentastellata Carola Penna, per cui la categoria delle guide è stata inserita nell'articolo 3, quello che prevede la libera circolazione di persone e servizi.
"Nessuno è contrario a questo o all'arrivo di professionisti da altri Paesi – spiega Penna – ma il problema è l'equiparazione della preparazione, perché Roma ha una tale ricchezza culturale che rende necessaria una preparazione ad hoc".
Di fatto, secondo quella legge, i cui decreti però sono stati annullati da Tar e Consiglio di Stato, oggi anche chi ha preso l'abilitazione a Bolzano o in qualsiasi altra parte d'Italia potrebbe esercitare a Roma, "ma la stessa cosa può accadere con un operatore tedesco o di un altro Paese", spiegano in commissione le rappresentanti di Agtar, l'associazione guide turistiche abilitate Roma che da tempo chiede una legge di riordino nazionale con esami di abilitazione locali. Prima della Legge del 2013, infatti, le guide potevano esercitare secondo i propri territori di competenza.
"La città di Roma – si legge nelle premesse della mozione – in rapporto al vastissimo patrimonio culturale prevedeva una idonea abilitazione provinciale per lo svolgimento della professione di guida turistica anche in relazione ai siti artistici e archeologici presenti nel proprio territorio". In più, considerato che nella Capitale "si è venuto a determinare un aumento rilevante dell'esercizio abusivo della professione di guida turistica e dell'illegalità nel settore", l'Assemblea capitolina chiede dunque alla sindaca e alla Giunta di farsi portavoce di Roma presso il Parlamento per sospendere le parti della legge del 2013 che riguardano le guide turistiche.
Approvata in commissione anche dalle forze di opposizione "con senso di responsabilità istituzionale", come sottolineato dal dem Giulio Pelonzi, ora la mozione dovrà essere approvata dall'Aula. "Siamo molto soddisfatte – spiega Isabella Ruggero, presidente Agtar – non ci sono divisioni di partiti e da quello che abbiamo sentito c'è un sostegno alle guide da parte del Comune di Roma.
Modificare l'articolo 3 della legge del 2013 vuol dire riconoscere che siamo una professione. La nostra categoria non doveva entrare nel recepimento italiano della Bolkestein, è stato un fraintendimento tutto italiano. Chiediamo che si faccia una legge di ripristino della professione che assicuri un riconoscimento della specificità di Roma e di tutti gli altri territori e che preveda anche guide specializzate per siti particolari, come quelli Unesco.
Una mozione simile – ricorda – è già stata approvata dal Comune di Firenze. Segno che le grandi città d'arte tengono alle loro guide e all'accoglienza che sono in grado di offrire ai viaggiatori". (Ag. Dire)