Roma, stop alla circolazione di auto d’epoca nel Comune: ricorso a Mattarella
L’ASI e i Registri Nazionali Alfa Romeo, FIAT e Lancia protestano l’ordinanza decisa dal Primo Cittadino della Capitale
Lo scorso 28 febbraio, il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, ha imposto il divieto a tutte le auto d’epoca di circolare all’interno del Comune.
Le vetture con il blocco
La decisione prende in considerazione tutte le auto d’epoca, da quelle più rare certificate a norma di legge a quelle considerate “vecchie”, che comprendono le vetture a benzina Euro 2 e Euro 3.
La motivazione che ha spinto il Sindaco Gualtieri a prendere questa decisone sarebbe stata quella di ridurre l’inquinamento, anche se gli MTCT, ottenuti grazie al censimento FIVA e dai dati delle compagnie assicurative, mostrano come le macchine d’epoca che circolino quotidianamente per la Capitale, siano circa 9.945, pari al 0,25%.
Inoltre secondo le stesse compagnie, i veicoli storici percorrerebbero annualmente lo 0,014% dei chilometri percorsi dai veicoli d’uso quotidiano nella Capitale e per questo meno inquinanti.
Annullamento dell’ordinanza
L’Asi, Automotoclub storico italiano, insieme a Registri Nazionali di Alfa Romeo, Fiat e Lancia si sono uniti nel richiedere l’immediato annullamento della decisone presa dal Primo Cittadino di Roma, in quanto le auto d’epoca, come dimostrato, non sono ritenute un pericolo per l’ambiente.
Inoltre sono intenzionati a ottenere l’annullamento dei decreti e delle delibere di Regione e Giunta Regionale del Lazio, Città Metropolitana e Comune di Roma, presentando ufficialmente un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Le parole del Presidente ASI
Il Presidente dell’ASI, Alberto Scuro, ha dichiarato: “In Italia circolano quasi 57 milioni di veicoli e, di questi, quelli ultraventennali sono circa 16 milioni. La percentuale di questi ultimi che risultano certificati come storici è del tutto irrilevante ma per continuare a rappresentare la risorsa culturale ed economica che sono per il nostro Paese devono poter essere tenuti in vita attivando specifiche deroghe inerenti la circolazione. Pur essendo pochi e percorrendo una media chilometrica annua bassissima (1000 km circa) in fase di trattativa ASI non ha chiesto ai rappresentanti di Roma Capitale di farli circolare liberamente ma mantenendo alcune opportune limitazioni”.