Roma, svolta sul termovalorizzatore: pronto nel 2027
Accanto al termovalorizzatore di Santa Palomba, il Piano Rifiuti di Roma prevede la costruzione di due biodigestori
Il nuovo termovalorizzatore di Roma coprirà una superficie di dieci ettari, tratterà 600 mila tonnellate di rifiuti all’anno e avrà un design che include giardini, una serra, una torre con belvedere, spazi espositivi e un’attenzione particolare all’impatto visivo. Il progetto è stato presentato ieri in Campidoglio dal sindaco Roberto Gualtieri e dall’assessora all’Ambiente e ai Rifiuti, Sabrina Alfonsi. Acea, a capo del consorzio di imprese incaricato della realizzazione, era rappresentata dall’amministratore delegato Fabrizio Palermo, insieme ad altri esperti del settore.
“Inquina meno di una via trafficata di Roma”
«Entro marzo prevediamo l’avvio dei cantieri», ha dichiarato Gualtieri, «e i primi rifiuti inizieranno ad affluire dopo l’estate del 2027». Il sindaco ha definito la giornata come un momento cruciale, spiegando che, sebbene l’aggiudicazione sia ancora provvisoria, il progetto è pronto per essere illustrato. Ha voluto ringraziare Acea e le altre aziende del consorzio per il lavoro svolto, sottolineando che il ritardo di Roma nel dotarsi di un termovalorizzatore ha avuto costi elevati, ma che il nuovo impianto sarà uno dei più avanzati al mondo dal punto di vista industriale e ambientale. «Produrrà 65 megawatt di energia elettrica, sufficienti per 65mila famiglie, e permetterà il teleriscaldamento, il recupero di materiali come alluminio e acciaio, e consentirà la sperimentazione del recupero di CO2», ha detto Gualtieri, aggiungendo che il termovalorizzatore «inquina meno di una via trafficata di Roma e di un caminetto a legna».
Economia circolare
Fabrizio Palermo, amministratore delegato di Acea, ha sottolineato l’importanza del progetto: «Sono passati due anni da quando abbiamo iniziato a lavorarci e ora lo vediamo prendere forma. È stato un impegno significativo, con l’obiettivo di creare un vero parco dell’economia circolare». Palermo ha anche evidenziato la collaborazione con partner tecnologici di livello mondiale.
I biodigestori
Accanto al termovalorizzatore di Santa Palomba, il Piano Rifiuti di Roma prevede la costruzione di due biodigestori, finanziati con i fondi del decreto Aiuti, i cui cantieri inizieranno all’inizio del 2025 e saranno operativi entro la fine del 2026. L’assessora Alfonsi ha poi menzionato gli impianti di selezione per il recupero e trattamento di carta e multimateriale, come parte di una strategia più ampia.
Giuseppe Biazzo, presidente di Unindustria, ha accolto con favore il progetto, dichiarando che il termovalorizzatore riporterà Roma in una situazione di normalità gestionale dopo anni di difficoltà. «Sosteniamo la realizzazione di questa infrastruttura come elemento qualificante per la città e per le sue aree industriali», ha concluso.