E' stato trasferito il poliziotto che durante i fatti di piazza Indipendenza, a Roma, pronunciò l'infelice frase: "Se tirano qualcosa, spaccategli un braccio", rispondendo, come disse in seguito, a un agente che gli riferiva che lui e altri erano stati colpiti da sanpietrini.
A nulla sono valse le giustificazioni dell'uomo, che si scusò per le parole usate in quell'occasione, chiedendo di contestualizzarle in un momento di forte tensione. "Non dovevo neppure essere lì, ero libero da quel servizio, avevo terminato il mio turno, ma ho sentito dalla radio che i miei uomini in piazza Indipendenza erano in difficoltà e sono intervenuto", dichiarò l'agente finito nel tritacarne mediatico, "bisogna trovarsi nella mischia, in mezzo alla bolgia, esposti a rappresaglie imprevedibili. Bisogna viverli quei momenti per comprendere di cosa stiamo parlando", si difese.
Tutto inutile, il capo della Polizia, Franco Gabrielli, annunciò dopo pochi giorni che "la frase pronunciata in piazza è grave, quindi avrà delle conseguenze. Abbiamo avviato le nostre procedure interne e non si faranno sconti". E così è stato. Secondo quanto riportato dal quotidiano "Il Tempo", infatti, il funzionario è stato trasferito nella sede del Dac, la direzione centrale anticrimine, spostandolo dall'incarico di dirigente che ricopriva al commissariato Trevi Campo Marzio.
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