Roma, trasporto pubblico: bene il “Tap&Go” ma va integrato, come per Metrebus
Qualunque servizio faciliti il passeggero va bene, ma sarebbe stato meglio un coordinamento tra tutte le aziende aderenti al sistema Metrebus
Dal 1 dicembre scorso, al termine delle attività di predisposizione tecnologica, è iniziata l’installazione dei validatori “Tap&Go” a bordo dei veicoli di superficie del trasporto pubblico di Roma.
Dopo l’ampio successo dell’innovativo sistema di pagamento dei titoli di viaggio, già attivo dal 2019 nelle metropolitane romane, è stato deciso di estendere il servizio anche a tutta la rete di superficie.
Come funziona il Tap&Go?
Per utilizzare il servizio “Tap&Go” è sufficiente che la tua carta di credito, di debito o prepagata sia contactless: il pagamento è possibile anche con le carte digitalizzate sui dispositivi abilitati al pagamento NFC (smartphone, smartwatch etc.).
Per consentire l’acquisto dei titoli di viaggio con il sistema “Tap&Go” sono state installati appositi lettori contactless su tutti i bus Atac e Roma TPL, a bordo dei filobus, dei tram e dei treni della ferrovia Termini-Centocelle. I lettori sono presenti dal 2019 anche sui tornelli di tutte le stazioni delle Metro A, B e C, nonché in quelle delle ferrovie Roma-Lido e Roma-Civita Castellana-Viterbo attualmente gestite da Cotral e Astral.
Tap&Go: istruzioni per l’uso
Per usufruire del servizio “Tap&Go” è necessario avvicinare la tua carta di pagamento contactless o il tuo dispositivo abilitato al pagamento al lettore. Su bus, tram e filobus aspetta la luce verde sullo schermo prima di allontanare la carta di pagamento, mentre in metropolitana dopo il “tap” e la luce verde sullo schermo avverrà lo sblocco del tornello. Se il lettore rileva più di una carta di pagamento o dispositivo contactless la validazione non va a buon fine: lo schermo non mostra la luce verde e in metro il tornello non si apre. Per evitare questo inconveniente, avvicina all’apposito lettore solo il dispositivo o la carta che vuoi utilizzare, estraendola precedentemente dal portafoglio.
Viene applicata la tariffa più conveniente in base al numero dei titoli BIT (Biglietto Integrato a Tempo – 100 minuti di validità) acquistati con il servizio “Tap&Go” nell’arco delle 24 ore. Se nel corso delle 24 ore acquisti con “Tap&Go” più di 4 BIT, a partire dal quinto sarà addebitato il costo di un titolo Roma24h (biglietto giornaliero) pari a 7 euro, più economico e conveniente dell’acquisto di 5 BIT (o più).
Il parere di “Odissea Quotidiana” sul servizio Tap&Go
Non enfatizziamo troppo: il Tap&Go è un sistema di pagamento che è già in fase di sviluppo anche in altre città italiane, come ad esempio Milano e Torino, ma se funziona bene, è un buon passo in avanti.
Il discorso è che certamente esso rappresenta una indubbia comodità per l’utenza, a patto però che funzioni bene, ma qui a Roma sarebbe forse prima il caso di lavorare molto di più sul miglioramento della qualità e dell’efficienza del servizio che su queste innovazioni tecnologiche.
All’utente non credo interessi poi molto se può pagare il biglietto anche direttamente col bancomat e carte simili se poi non ha un servizio di trasporto efficiente ed affidabile.
C’è poi anche il fatto che questo sistema non è ancora utilizzabile, almeno per ora, sui mezzi Trenitalia, cosa che non consente di usufruire, in parte, di uno dei vantaggi principali del sistema Metrebus, ossia l’integrazione tariffaria con più vettori e più aziende.
Occorre semplificare il Tap&Go
E non solo ma, a quanto pare, se ho capito bene, sui mezzi COTRAL il sistema in oggetto è sì utilizzabile ma occorre scaricare l’app ATAC Tap&Go e registrarvi la carta, cosa che poi complica un po’ la semplicità di utilizzo di questo sistema. Forse sarebbe stato consigliabile, al riguardo, un coordinamento tra tutte le aziende aderenti al sistema Metrebus.
Inoltre, va ricordato che questi sistemi di pagamento innovativi sarebbe opportuno che si affiancassero ancora per parecchio tempo ai biglietti convenzionali, perché c’è ancora una certa quota parte di utenti (specialmente anziani) che sono potenzialmente refrattari ad imparare a utilizzare questi sistemi odierni.
Circa la domanda: “Se incontro un controllore?”, per carità, è una domanda più che sensata. Ovviamente sottintende il problema della verifica da parte dei controllori, ovvero come i verificatori controllino se hai pagato o meno il biglietto con questo sistema. Ma il fatto è che su certe linee e in certi orari forse è più facile incontrare un omino verde di Marte, magari con antenne e tre occhi, che un verificatore. E infatti, battute a parte, anche sulla lotta all’evasione tariffaria c’è ancora molta strada da fare, a mio avviso, ma questo è comunque un altro discorso.
Sintetizzando: ben vengano queste migliorie, ma prima di tutto si deve puntare sulla qualità del trasporto e sulla lotta all’evasione tariffaria.