Roma, Tribunale civile a scartamento ridotto

Giustizia a due velocità: digitalizzazione e disorganizzazione

Le premesse c'erano tutte: cartelli agli ingressi principali sprangati di via Lepanto 4 e viale Giulio Cesare 54/b comunicavano che l'accesso, nel mese di agosto, era consentito solo dai passi carrai. Pedoni come automobili…

Ad agosto, in Italia, non si sa perchè, (ma è sempre stato così) gli uffici pubblici si bloccano o lavorano al lumicino. E il Tribunale civile evidentemente non fa eccezione perchè, alla sezione del Giudice Tutelare, mi sono sentire rifiutare il deposito del rendiconto annuale, quale tutore, relativo ad un soggetto del quale ho la tutela giudiziale. Ordini superiori, riferiva l'impiegata,  impongono la presa in carico solo di atti "urgenti".

A nulla sono valse le mie rimostranze visto che si trattava di mettere solo un "depositato" , che non c'era nessun'altro oltre al sottoscritto in tutta la sezione e che comunque avevo un termine di legge da rispettare.

Nulla da fare.  Ho evitato (per puro spirito conciliativo)  di andare dai Carabinieri (pur avendone il diritto) a denunciare l'interruzione del pubblico servizio.

Però mi domando e domando: caro premier Renzi, che senso ha promuovere e sostenere i rilevanti costi della digitalizzazione del processo civile (come se fosse una urgenza del paese Italia ,che oggi (?) si scopre essere in piena recessione,) senza prima cambiare la mentalità del personale e di quelli che lo dirigono?

Perchè ad agosto a Roma ci si deve per forza sentire in vacanza e non si può lavorare normalmente? 

Le macchine e i computer, caro Renzi, funzionano solo se c'è l'uomo che li fa funzionare. E se la mentalità dell'uomo è quella di sforzarsi il meno possibile oppure quella di lamentarsi del troppo lavoro, la riforma della Giustizia tanto declamata è destinata a fallire prima di nascere…

A questo punto non rimane che andare al mare…e pure con una certa urgenza…

 

 

Lascia un commento