Una tragedia in cui a regnare sono lo squallore, il degrado, la desolazione e la poca attenzione alle condizioni fisiche dell’individuo. Un 13enne di origini bulgare è morto ieri sera, dopo essersi sentito male in una baracca del campo rom in zona La Rustica a Roma. Da quanto ricostruito fino a ora il ragazzo, che risiedeva in una baracca in via Melibeo 7, poco prima delle 22:00 avrebbe accusato un malore, un dolore allo stomaco che lo ha costretto a distendersi sul letto.
Dato l’aggravamento della condizione i genitori hanno chiamato l’ambulanza ma gli operatori del 118 non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato di San Basilio che stanno indagando per capire cosa sia accaduto al ragazzino. La salma è stata affidata al medico necroscopo che effettuerà autopsia. Ma al momento non si identifica una causa chiara della morte.
È l’ennesima storia che testimonia quanto l’abbandono e l’abiezione siano le condizioni predominanti all’interno di un contesto come quello dei campi rom, in cui è addirittura pensabile che un ragazzo di 13 anni perda la propria vita dopo un semplice dolore allo stomaco. E senza che nessuno avesse identificato o si fosse dedicato alla cura delle sue, evidentemente pessime, condizioni fisiche.
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