S.S. Lazio. Anna Frank, Diaconale: Si sta facendo razzismo alla rovescia
“Si marchia una comunità intera in modo indelebile. La cosa più disdicevole è quella di utilizzare la Shoa come per la resa dei conti con Lotito in Federcalcio”
La S.S. Lazio attraverso il suo presidente, Claudio Lotito, ha diffuso il seguente comunicato:
"La S.S. Lazio ha dato mandato ai propri legali di procedere in tutte le sedi (penali e civili) per l’accertamento dei reati ed il risarcimento dei gravi danni patrimoniali e non patrimoniali, derivanti dalla lesione della credibilità e del prestigio della Società quotata S.S. Lazio S.p.A. e del suo Presidente Dott. Claudio Lotito nei confronti dei soggetti, delle persone e delle testate giornalistiche, televisive e radiofoniche che hanno attribuito comportamenti, fatti, frasi ed interpretazioni in difformità da quelle realmente pronunciate e verificatesi".
Arturo Diaconale, responsabile della comunicazione della società biancoceleste, intervenendo sulle frequenze dell'emittente radiofonica Radio Radio, ha annunciato che la società calcistica querelerà i media responsabili di una campagna di amplificazione della vicenda degli adesivi di Anna Frank. Ecco alcuni stralci dell'intervento:
"La Lazio ha subito più danni da questa storia: uno diretto, causato dagli esecutori materiali di un atto riprovevole, che sono stati identificati e che pagheranno secondo la legge; uno indiretto subìto dalla persona del presidente Lotito, linciato mediaticamente in continuazione; danni patrimoniali a una società quotata in borsa; danni subìti dai tifosi.
Chi ridarà l'immagine pulita a una tifoseria che è stata etichettata come antisemita e razzista? Si marchia una comunità intera in modo indelebile, è razzismo alla rovescia, su un errore di pochi. Ma la cosa più disdicevole è quella di utilizzare la Shoa come per la resa dei conti con Lotito in Federcalcio.
La riapertura della Curva Sud è un fatto di cui è stata informata tutta la filiera del caso: Questura, Osservatorio nazionale delle manifestazioni sportive, anche il Coni credo che ne fosse a conoscenza. Non dimentichiamo che gran parte della tifoseria disertava lo stadio non più di due anni fa, poi è rientrata in modo virtuoso. La maggioranza ha accettato la riappacificazione, un piccolo gruppo forse no. Poi, ci sono elementi che vanno isolati, come in tutte le tifoserie, però la Lazio non vuole fare di tutta l'erba un fascio".