Sabato santo allo stadio Olimpico di Roma: Lazio-Benevento: 6-2
La partita inizia non prima di ricordare lo scomparso allenatore Mondonico, sopraffatto da un male più forte di lui
Lo stadio non regala una cornice di pubblico degna del Campionato di serie A. Questa squadra meriterebbe una maggior considerazione da parte dei propri sostenitori. Dopo le nefandezze subite da arbitri mediocri spocchiosi. Credo anche fortemente che certi torti arbitrari sarebbero stati evitati con un pubblico più numeroso. La partita inizia non prima di ricordare lo scomparso allenatore Mondonico, sopraffatto da un male più forte di lui. Uno stadio silente lo omaggia con un minuto di vero raccoglimento .
La partita ha inizio e il giovane Lombardi di proprietà laziale ma in prestito al Benevento dopo neanche un minuto, fa la barba al palo difeso da Strakosha che difende sotto la curva nord. Dal 7’ del primo tempo accade un qualcosa che può cambiare le sorti dell intera gara. Espulso il portiere del Benevento, Letizia , per essere uscito alla disperata su Immobile che lo costringe a uscire fuori area. Il regolamento è spietato. Per la Lazio si mette in discesa .
Lo schieramento è il solito e discusso 3-5-2 e nel pacchetto difensivo Luis Felipe parte dal primo minuto con De Vrji e Bastos. In attacco vicino a Immobile troviamo Felipe Anderson. La novità sta nello schierare Patrik sulla linea dei centrocampisti precisamente a sinistra con Marusic a destra. I primi 20’ sono di noia mortale. Ma al 20’ su assist di Anderson, Immobile porta in vantaggio la Lazio. Tutto sembra mettersi bene ma su calcio di punizione un altro gioiello prestato al Benevento, Cataldi, sorprende un dormiente Strakosha .1-1 ed è tutto da rifare.
La Lazio è ferma, tutta ricurva sul gioco individuale. Si gioca sotto ritmo e questo aiuta un Benevento che da ultimo in classifica con un uomo in meno a 10 minuti dallo scadere del primo tempo riesce a ribattere colpo su colpo con ordine e buona tenuta atletica. Dalla Lazio ci si aspetta qualcosa in più mentre mestamente finisce il primo tempo con le squadre che tornano negli spogliatoi accompagnate da una fanfara annoiata di fischi ..
Il secondo tempo comincia nel peggiore dei modi: Lombardi entra nella difesa della Lazio come se fosse burro, appoggia al centro e Guillelme segna il 2-1 per il Benevento. Inzaghi mette dentro Caiceido al posto di Bastos per dare più movimento in attacco. La lazio dimostra seri problemi nella manovra. Ma il pareggio arriva lo stesso con un tiraccio di Caiceido su passaggio di Luis Alberto. Siamo al 60’ e stiamo assistendo a una partita che da facile è diventata complicatissima .
Ma la Lazio è maestra in questi ribaltamenti e i tifosi lo sanno.
66’ De Vrji con un colpo di testa segna il 3-2 e la Lazio adesso si può distendere. L’ingresso di Caiceido libera spazi importanti e Immobile ne approfitta per segnare il quarto gol e siamo al 66’. Il risultato non è più in discussione e il Benevento crolla con dignità. Al 75’ Milinkovic torna in campo dopo tre settimane sostituendo Immobile. L'allenatore lo inserisce per fargli scaldare i muscoli in preparazione della sfida cruciale contro il Salisburgo giovedì sera. C’è il tempo anche per Lucas Leiva che segna uno splendido gol da fuori area .
Che la Lazio avrebbe vinto la partita non è mai stato in discussione neanche nel momentaneo svantaggio. Certamente ci si deve interrogare sulla difesa della squadra romana. Prendere due gol dal Benevento costituisce il chiaro segno di un limite del reparto che è un po' il limite di questa squadra che in attacco, invece, è prima nel Campionato. Nel futuro occorrerà registrare il tutto perché l'aspetto difensivo sarà determinante per il raggiungimento degli obiettivi ancora alla portata. Per prima cosa il terzo posto e successivamente arrivare più lontano possibile in Europa League .
Al 45 ‘ c’è il tempo per un calcio di rigore su atterramento di Nanì. Lo segna Luis Alberto e sono 6 a 2. Forza Lazio e buona Pasqua a tutti.
*Foto di Claudio Pasquazi