L’atteso ritorno sulle scene del pianista Camillo Savone, dopo 25 anni di pausa, avviene nel segno della sua “Musica Inaudita”, cioè mai ascoltata prima in questa forma e con un linguaggio personalissimo e libero da mode o schemi commerciali. Un linguaggio fatto di Improvvisazione Libera e Totale, rivisitazione dei classici di diversi generi e nato dall’ispirazione legata al momento, alle vibrazioni, all’energia armonica del pubblico e di un pianoforte gran coda che così diventa mezzo di trasporto per un viaggio unico, irripetibile, in cui l’artista stesso si meraviglia insieme al pubblico, suonando ogni volta in modo diverso e a occhi chiusi. Camillo Savone suona raramente scegliendo ambiti e luoghi.
“Oggi fare musica unica in concerto è quasi una missione impossibile – dice Camillo Savone – tanto siamo sommersi da una cascata di suoni registrati ovunque e con ogni mezzo, suoni che tendono a renderci consumatori passivi di un genere, di un prodotto industriale, di personaggi, piuttosto che ascoltatori attivi, esigenti e formati. Perfino molti musicisti rischiano di restare stritolati dalla sclerosi della routine e dal recinto del personaggio nel quale il successo stesso li ha confinati. La mia “mission impossible” è di attingere ogni volta a una energia diversa, legata al momento, senza funambolismi o ammiccamenti, senza effetti speciali e senza trucchi. Suono me stesso, la mia storia, quello che ogni volta sento possa comunicare il mio pensiero e la mia parola. Sono convinto che esista l’ascoltatore stanco di stili commerciali e che, magari inconsapevolmente, sia alla ricerca di libertà di pensiero e di musica, di sperimentare sensazioni ed emozioni dirette che solo la musica, sincera e senza finzioni, sa dare”.
Camillo Savone inizia a suonare a cinque anni la fisarmonica, poi la chitarra, il basso elettrico e altri strumenti. A dieci anni entra al Conservatorio “Refice” di Frosinone appena inaugurato, dove si diploma in Pianoforte col massimo dei voti, in Didattica della musica e dove studia Musica Jazz, Composizione, Direzione di Coro. Si perfeziona poi con grandi interpreti italiani e stranieri e intraprende giovanissimo una carriera concertistica variegata fino al 1992, in Italia, Europa e Russia. Suona più volte davanti a Papa Giovanni Paolo II, proponendo anche sue composizioni, e a Capi di Stato e di Governo. A trent’anni si dedica all’insegnamento e alla didattica: è fondatore e direttore di scuole comunali di musica e di cori, portando la musica “fatta dal basso, nei bassi” e diffondendo il suo progetto formativo nelle periferie. Giornalista pubblicista, scrive su quotidiani, periodici e riviste di settore, occupandosi di spettacolo, critica e politiche culturali. Insegna Pianoforte da oltre trent’anni nell’Indirizzo Musicale. Con la piena maturità, e un bagaglio di esperienze lontano da mode e tendenze, torna dopo 25 anni ai concerti, ma lo fa a modo suo, con un linguaggio semplice e diretto. Il suo progetto di “Musica Inaudita” vuole coinvolgere l’ascoltatore, attraverso la cura del suono e la novità dell’invenzione, in un’esperienza emotiva unica, ogni volta diversa e non replicabile su supporti registrati. Una follia. Come folle è la musica.
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