A 120 anni dalla sua morte, Johannes Brahms verrà ricordato e omaggiato con “Le piace Brahms?”, un evento speciale il 12 febbraio al Teatro Sala Umberto di Roma, città che il musicista amò e che fu per lui fonte d’ispirazione e rifugio (“pensa ad essere solo nella Cappella Sistina, a raggiungere nel pensiero i profeti di Michelangelo, uomo, Dio, mondo, tutto in uno solo!” scriveva il compagno di viaggio Billroth in una lettera a Eduard Hanslick).
Un concerto unico, nella cornice perfetta di una delle sale storiche di Roma, che proprio pochi anni prima della morte del grande musicista, nel 1882, nacque per ospitare concerti e operette.
Su questo palco, domenica 12 febbraio, con la direzione artistica del Maestro Lorenzo Porta del Lungo, tre grandi artiste di calibro internazionale (Katia Castelli, mezzosoprano, Ilona Bàlint alla viola ed Edina Bak al pianoforte) daranno vita ad alcuni indimenticabili capitoli della musica di Brahms, raccontando attraverso le note la storia di un grande artista e del suo rapporto con la bellezza e la poesia, con splendidi brani tratti dal repertorio liederistico dell’autore, trascrizioni dalle Danze Ungheresi e la celebre e sempre amata Sonata Op. 120 n°2.
Per molti un “anti-Wagner”, nella musica da camera e nei lieder che saranno protagonisti al Sala Umberto, Brahms mostrò più che altrove la sua ispirazione poetica, la dimensione del rapporto umano, la ricerca di un movimento nuovo e più libero, il superamento di una corazza difensiva e le sue audaci innovazioni. Contenuti presenti anche nella splendida sonata, la seconda dell’op. 120, in questo caso eseguita dalla viola, ma prevista anche per clarinetto.
Insieme alle opere di Brahms, il 12 febbraio al Teatro Sala Umberto, verranno eseguiti anche due lieder tratti dalla raccolta di quattro Lieder eines fahrenden Gesellen (Canti di un compagno di viaggio) di Gustav Mahler, il grande compositore boemo nato nel 1860 e, da giovane esordiente, puntigliosamente criticato da Brahms, furono inizialmente destinati a voce e orchestra, quest’ultima qui evocata dal sapiente uso del pedale del pianoforte, e nacquero da un amore infelice dell’autore per un’ affascinante cantante.
Sala Umberto via della Mercede, 50 Roma
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