Dopo la riapertura del tavolo di trattativa con Roma Capitale riguardo il contratto decentrato dei dipendenti capitolini – riapertura del tavolo che si è resa necessaria dopo l’esito della consultazione referendaria tra gli stessi lavoratori, nella quale ha vinto il ‘NO’ che ha bocciato la pre-intesa – arriva una diffida da parte della CISL diretta a Roma Capitale.
“Il 27 aprile tantissimi lavoratori perderanno centinaia di euro, il sindacato ha l’onere di ristabilire la dignità di ciascuno ed il salario di tutti”, spiega Giancarlo Cosentino della CISL Fp in riferimento al salario accessorio, ora legato a criteri di ‘produttività’ e non più erogato ‘a pioggia’, come in passato – ciò era stato contestato dal MEF al quale si era rivolto il sindaco Ignazio Marino – modalità di erogazione che si verificava a fronte di un mancato aggiornamento del contratto da oltre 5 anni.
“Se ci sono proposte contrattuali articolate, sensate, non demagogiche, escano fuori, siamo pronti a condividerle, migliorarle, sostenerle – continua Cosentino – Intanto diamoci una mossa”. La situazione rischia di naufragare: “Abbiamo chiesto che venga ripristinata la legalità nel settore educativo-scolastico, ormai una nave senza timone in preda alla furia delle onde della deliberazione 236 del 1 agosto 2014. Le 30 ore chieste alle insegnanti della scuola dell’infanzia sono un’assurdità in contrasto con le vigenti disposizioni di legge e contratti, negli asili nido la mancata sostituzione della prima educatrice assente grida vendetta”. Gli stessi genitori dei bambini, d’altra parte, hanno provveduto a presentare un ricorso contro la riforma del settore nidi al TAR.
“Demoliti questi baluardi dell’ingiustizia – continua Cosentino – Siamo pronti a smantellare e ricostruire l’impianto organizzativo e salariale dell’atto unilaterale, costruendo un contratto decentrato condiviso equo, giusto, rispettoso delle norme. L’atto unilaterale va combattuto con la forza delle argomentazioni”.
“Per questo – incalza – abbiamo dato seguito a quanto annunciato in trattativa, inviando una diffida all'Amministrazione di Roma Capitale colpevole, a nostro avviso, di non seguire il piano della legalità nella erogazione della produttività trimestrale, necessaria per la corresponsione del salario accessorio”.
Non solo. Secondo la CISL, Roma Capitale è anche colpevole di aver “dimenticato” alcuni capisaldi del diritto di ciascuno ad essere informato preventivamente su aspetti retributivi che lo andranno a riguardare. “Ha espresso valutazioni sulle attività e sul rendimento dei propri dipendenti dimenticandosi, ad oggi, di notificare agli interessati le stesse valutazioni e al contempo impedendo loro, nei fatti, di proporre istanze di riesame delle valutazioni espresse – ha concluso Cosentino – Peraltro la stessa Roma Capitale, ci è dato sapere, applica criteri tecnici di valutazione non edotti ai lavoratori, dimentica di comunicare ai funzionari amministrativi in quale fascia di complessità (elevata o media) il loro incarico sia stato posto”.
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