Migliorare il proprio aspetto tramite un intervento estetico può accrescere il proprio benessere psicofisico.
Alcuni problemi a carico della struttura scheletro facciale, però, possono essere così gravi da non avere solo un impatto sull’estetica e sull’accettazione di sé, ma anche sugli aspetti funzionali del viso.
Per risolvere questo genere di problematiche è necessario ricorrere alla chirurgia maxillo-facciale, una branca medico-chirurgica che permette di correggere tutti i difetti che interessano i distretti e gli organi del volto.
La chirurgia maxillo-facciale si occupa di traumi facciali, di anomale a carico del viso e di tumori che interessano bocca o cute, all’occorrenza ripristinando tutte quelle caratteristiche funzionali legate alla masticazione, alla fonazione e alla respirazione.
A eseguire questo genere di interventi, sono i chirurghi maxillo-facciali, ai quali è richiesta un’elevata esperienza e una vasta conoscenza delle tecniche più sofisticate. Il chirurgo interviene infatti su ossa facciali, su tessuti molli e sul riposizionamento di naso, zigomi, orbite, mascella, mento e mandibola, restituendo al viso la sua naturale armonia ed eliminando i problemi funzionali.
In Italia, uno dei massimi esperti in questo campo è il dottor Gianpaolo Tartaro, medico specialista in chirurgia maxillo facciale, plastica, estetica e ricostruttiva che effettua interventi atti a ripristinare i danni causati al volto da eventi lesivi o neoplasie e da tutte quelle anomalie congenite cranio-facciali dovute alla gravidanza o a sindromi genetiche.
Per maggiori informazioni, visita la sezione “Gianpaolo Tartaro – Chirurgo Maxillo-Facciale” del sito web ufficiale.
Percosse, incidenti stradali e infortuni sul campo da gioco possono dare origine a traumi più o meno severi a carico di naso, orbite, bocca, mandibola, mascella e zigomi: una problematica piuttosto comune, soprattutto in sport come il calcio, il baseball e il rugby, durante i quali basta una semplice collisione con un avversario per procurarsi un trauma a carico del viso.
Con la chirurgia maxillo-facciale si interviene riposizionando i frammenti ossei nel loro assetto originario, stabilizzandoli attraverso vari supporti – che possono comprendere ancheviti e mini placche di fissaggio biocompatibili in titanio – e praticando, se necessario, incisioni non invasive e del tutto invisibili ad avvenuta guarigione.
L’intervento permette di recuperare sia l’estetica sia la funzionalità delle ossa e dei tessuti coinvolti, restituendo al volto il suo aspetto naturale, con risultati del tutto impeccabili.
Le neoplasie oncologiche dovute a tumori del massiccio facciale e del cavo orale possono insorgere su aree designate al linguaggio, alla masticazione e alla deglutizione.
I danni che ne derivano sono quindi molto complessi e, a causa del loro impatto sull’integrità del volto e su alcune delle più importanti azioni fisiologiche, possono avere conseguenze piuttosto severe anche sulla sfera emotiva.
La chirurgia maxillo-facciale ha un ruolo molto importante sia sulla ricostruzione e sul recupero funzionale delle aree colpite da tumore (labbra, palato, gengive, lingua, mucose, pelle e ghiandole salivari), sia nella diagnosi e nella cura, in questo caso attraverso l’asportazione, da parte del chirurgo, della neoplasia per mezzo di apposite e sofisticate tecniche chirurgiche.
Malformazioni e deformazioni sono spesso difetti presenti sin dalla nascita. Si stima che il 3-5% dei neonati presenti malformazioni derivanti da un errore geneticoe che il 2%, a causa di pressioni o di una posizione scorretta all’interno dell’utero materno o per effetto di anomalie durante il parto, riporti deformità che, solo in alcuni casi, si risolvono spontaneamente con la crescita.
I problemi di questo tipo sono quelli che compromettono l’armonia facciale, in genere risolvibili con interventi di chirurgia ortognatica, ma esistono anche molti casi di microtie, cioè delle anomalie dell’orecchio, determinate da un non ottimale sviluppo del padiglione auricolare, e di malformazioni di labbra e palato, come il labbro leporino e la palatoschisi.
Tramite interventi maxillo-facciali, il chirurgo ricostruisce le imperfezioni delle aree colpite e ricolloca le strutture ossee nelle posizioni corrette, talvolta ricorrendo anche un approccio multidisciplinare, che prevede la presenza di logopedisti e specialisti in chirurgia primaria, otorinolaringoiatria, ortodonzia e chirurgia orale.
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