Salute: nel silenzio i 20 mila in corteo contro le terapie coercitive
La manifestazione di domenica 23 settembre a Bologna è stata censurata dalla stampa mainstream
La manifestazione di domenica 23 settembre a Bologna (circa 20.000 persone) contro le terapie coercitive, la gestione autoritaria della salute e il divieto perentorio e minaccioso ai medici di curare secondo scienza e coscienza, esprimendo un dissenso scientificamente e clinicamente motivato, è stata censurata dalla stampa mainstream. I giornaloni, tutte le reti televisive di un sistema di potere corrotto e tirannico, travestito e camuffato da democrazia, hanno accuratamente nascosto un evento raro, altamente significativo, soprattutto in Italia, dove non esiste un’opinione pubblica attiva e capace di mobilitarsi spontaneamente in difesa di diritti vitali. Abbiamo finora assistito solo a manifestazioni gestite dal potere, a sceneggiate di regime, a figuranti di masse bovine portate in piazza dai mezzi di trasporto del potere col consueto rituale di altoparlanti, bandiere, slogan, invettive precostruite e urlate, da servi sciocchi di un sistema criminale, inquadrati dalla regia dei cantastorie e imbonitori che da decenni diffondono la mistificazione, la retorica, la falsificazione demagogica su cui si regge questo potere corrotto e corruttore.
E’ un bene che questi signori nel loro delirio paranoico di onnipotenza continuino a sottovalutare questi segnali, a illudersi che il loro terrorismo mediatico, il pensiero unico, le loro ataviche e collaudate tecniche di disinformazione, di inganno e degenerazione della gente, consentano loro di continuare a delinquere all’infinito nell’immunità e impunità. Oggi, come avvenne nel 1997, la gente dovrebbe avvertire l’urgente necessità di mobilitarsi per esigere che le terapie non siano imposte arbitrariamente e dogmaticamente da istituzioni asservite, ma gestite secondo i concetti ippocratici di scienza e coscienza e in base alle evidenze scientifiche. In queste condizioni
Il Metodo Di Bella sarebbe dispensato senza divieti, ipocrisie, diffide e ricatti. Una reale libertà di cura secondo la medicina basata sull’evidenza, codificata dalla EBM , (Evidence Based Medicine) e sui criteri sanciti dalla Dichiarazione di Helsinki sull’etica medica, consentirebbe mediante il Metodo Di Bella, non un miracolo, ma un sicuro progresso, un significativo miglioramento delle mediane di sopravvivenza e qualità di vita dei pazienti oncologici. La gente deve convincersi che è arrivato il momento di non subire passivamente, ma di mobilitarsi, di non delegare a politici corrotti, alla cosiddetta “Comunità scientifica“ a libro paga, a un’informazione globalmente asservita, la vita propria e dei familiari, ma di attivarsi col massimo, convinto e motivato impegno e con forza, per difendersi da un sistema globale di una capacità criminale senza precedenti nella storia dell’umanità.
*Dott. Giuseppe Di Bella, figlio del prof. Luigi Di Bella e promotore della Terapia antitumorale "Metodo Di Bella"