Attento alla salvia, così buona e così pericolosa: se superi questa quantità stai rischiando.
La salvia appartiene alla famiglia delle Lamiaceae, a cui appartengono anche menta e timo ed è originaria del Mediterraneo e del Medio Oriente. Oggi, però, è diffusa in tutto il mondo: in Italia, nello specifico, ne sono presenti venti specie, di cui nove si trovano lungo l’arco alpino. La specie di salvia più studiata ed anche più conosciuta è quella officinalis, chiamata anche comune.
Questa erba aromatica è conosciuta sia per il suo vasto uso in cucina che per le sue proprietà antisettiche, digestive, diuretiche, cicatrizzanti ed antinfiammatorie, motivo per il quale viene spesso usata anche per preparare decotti o impacchi.
Al suo interno sono presenti i flavonoidi, nello specifico la quercetina, l’apigenna e la luteonina, gli acidi fenolici come quello caffeico e quello rosmarinico e infine monoterpeni, diterpeni e triterpeni. Quando si usa il suo estratto, però, la sua esatta composizione dipende molto dalle parti della pianta che vengono usate per ottenerlo e dalla tecnica di estrazione.
Se da un lato la salvia è davvero un toccasana, dall’altro in alcune quantità può essere davvero dannosa per l’essere umano: ecco di quale grammatura stiamo parlando e, soprattutto, cosa può causare.
La stagione migliore per la salvia è l’autunno sebbene, oggi come oggi, la si trovi al supermercato pressoché in ogni stagione. A livello cerebrale sembra essere utile contro la perdita di memoria associata all’Alzheimer mentre, per quanto riguarda l’alimentazione, fornisce una buona quantità di antiossidanti.
Considerata sicura alle dosi normalmente usate in cucina, diventa pericolosa se se ne mangia troppa o se ne usa troppo estratto soprattutto in gravidanza o in allattamento. Inoltre, si deve prestare attenzione anche nel caso di malattie sensibili agli ormoni, problemi di pressione, convulsioni o diabete.
Per quanto riguarda l’olio essenziale, molto usato da chi ama i rimedi naturali per alcuni problemi di salute o per specifiche necessità, è importante considerare molto bene la dose. Dodici gocce, infatti, sono considerate già una quantità tossica: secondo l’Agenzia Europea dei Medicinali, bisogna restare sotto i 5 mg di tujione al giorno. Si tratta di un chetone complesso contenuto nella salvia che, ad alte dosi, è tossico.
Nel caso di sovradosaggio si possono sperimentare sensazioni di vertigini, nausea e vomito, tremori e tachicardia o convulsioni. Nel caso sperimentiate uno o più di questi sintomi dopo l’assunzione di salvia, contattate il vostro medico.
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