Gli agenti della Polizia di Stato, a seguito di approfondite indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Tivoli, hanno proceduto all’arresto in flagranza di 3 persone perché, in concorso fra loro, gravemente indiziate del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli stessi “operavano” usando come base un’abitazione di San Cesareo (Rm) modificata ad hoc.
Gli investigatori del commissariato di Colleferro, durante un’indagine sul traffico di stupefacenti sul loro territorio, hanno individuato una casa con un sospetto andirivieni di tossicodipendenti. Dopo una serie di accertamenti a riscontro della prima “notizia”, la Procura di Tivoli, che fin da subito ha coordinato le indagini, ha disposto la perquisizione di questo appartamento.
Al momento dell’esecuzione della perquisizione sono stati trovati 3 uomini: il proprietario dell’immobile, romano di 64 anni ed altri 2 uomini di 40 e 33 anni. Essendo la proprietà video controllata i poliziotti hanno atteso il momento propizio riuscendo a bloccare all’esterno il 64enne ed il 33enne, quest’ultimo, tra l’altro, già notato più volte durante gli accertamenti preventivi.
Il 40enne invece era “barricato” in un locale protetto da una porta in ferro; gli agenti, velocemente, sono riusciti ad aprire detta porta trovando l’uomo che cercava di bruciare la droga in un forno in muratura.
Al termine del sopralluogo sono stati sequestrati alcuni grammi di cocaina, un panetto di hashish, diversa attrezzatura per la preparazione delle singole dosi, poco meno di 3 mila euro, alcuni proiettili ed una “scacciacani”. Le telecamere esterne convogliavano le immagini in uno schermo all’interno del covo.
Ingegnoso il sistema usato per scambiare droga e soldi senza il rischio di “intromissioni”: nascosto dietro una cassetta delle lettere era stato praticato un foro che collegava l’esterno dell’abitazione con l’interno del “fortino”.
I 3 uomini sono stati arrestati in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti; la Procura di Tivoli ha poi chiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari la convalida della misura adottata dalla Polizia di Stato ed ha disposto per tutti gli indagati l‘obbligo di dimora nei comuni di residenza nonché l’obbligo di presentazione alla PG e l’obbligo di non uscire dalle proprie abitazioni nelle ore serali e notturne.
Ad ogni modo tutti gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
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