San Vito Romano, consegnati i premi Caesar 2017 alla Carriera

Direzione artistica e organizzazione di Ulisse Marco Patrignani: “Andare a teatro fa bene”

Ha preso il via domenica 24 settembre con il Premio Caesar 2017 alla Carriera, la stagione del Teatro Caesar di San Vito Romano. Numerosi gli artisti che sono intervenuti a ritirare questo Premio alla Carriera:  Paola Tiziana Cruciani, Luciana Frazzetto, Imma Piro, Pino Quartullo, Roberta Sandias e Giorgia Trasselli. Dovevano essere presenti anche Anna Mazzamauro e Sebastiano Somma, la prima assente in quanto malata, il secondo perché impegnato in uno spettacolo teatrale in compagnia dei bambini diversamente abili. Al termine della premiazione è andato in scena lo spettacolo di Gianni Clementi, "Eppur mi son scordato di me", con la regia e l'interpretazione di Paolo Triestino.

A consegnare il premio alla Carriera il patron dell’associazione Ribalta, che gestisce il teatro, Ulisse Patrignani, affiancato dal Sindaco di San Vito Romano, Maurizio Pasquali, dall’Onorevole Antonello Aurigemma e dalla valletta tuttofare la Sig.ra Roberta. Presenti in sala i Sindaci di Olevano Romano, Umberto Quaresima, e di Rocca Di Cave, Gabriella Federici.

Di seguito le interviste che dei vincitori del premio Caesar, che gentilmente ci hanno rilasciato:  

LUCIANA FRAZZETTO, ultimamente l’abbiamo vista in scena come mattatrice sul palco di diversi teatri. Poi è tornata a esibirsi con un cast di altri quattro attori a la banda del box 23. Cosa preferisce: lavorare come monologhista o in gruppo?

“Non ho preferenze. ‘Nei panni di una donna’, il monologo che andrà in scena il 4 marzo 2018 sarò da sola, invece il 4 gennaio prossimo tornerò con ‘La banda del box 23’. ‘Nei panni di una donna’ l’ho scritta insieme a Stefano Grazioni, a 4 mani. Si tratta di una satira su una donna che deve fare tutto lei e come nell’altro monologo sulla coppia fa ridere tantissimo. In questo spettacolo ci sono però tanti input che il pubblico riesce a captare a dieci minuti dalla fine e c’è un colpo di scena che non voglio svelare. Si parla anche della violenza sulla donna (di grande attualità), ma questo tema viene toccato ‘in punta di piedi’, con delicatezza. E’ un testo tragicomico che piace tantissimo, adatto alle mie corde. L’ho interpretato nell’Estate Romana e al Festival del Peperoncino a Diamante”.

A chi vuole dire grazie?

“Ai miei genitori che non ci sono più e che mi hanno permesso di dedicarmi a questo lavoro meraviglioso. La mia carriera è iniziata nel cinema. Ho lavorato con Fellini, Samperi, Damiani, Castellano e Pipolo. Negli anni ’90 ho incontrato Massimo Milazzo, regista in una mia commedia, e da quel momento è iniziata questa mia collaborazione nella scena e nella vita perché siamo sposati. Un grazie lo devo a lui che è il mio regista preferito, non perché è anche mio marito, ma perché è proprio bravo”.

PINO QUARTULLO, lei è anche un architetto. Arte e Architettura vogliono dire amore per l’Arte?

“Mio padre è ingegnere e dovevo anch’io laurearmi, altrimenti mi avrebbe disconosciuto come figlio. Ho scelto la facoltà di Architettura perché mi piaceva molto e nel mio lavoro di regista, scrittore di testi, attore mi aiuta molto. In Architettura ho scelto indirizzo teatro e anche la tesi di Laurea verteva su un progetto per il teatro. Poi ho approfondito nella scuola di Proietti e ho frequentato l’Accademia di Arte Drammatica”.

Cosa ha il teatro che non ha la tv?

“Il rapporto col pubblico che cambia ogni sera e influisce sul tuo spettacolo. E’ come nel gioco del tennis, lanci la palla e aspetti che ti venga ritirata. Lo spettacolo dal vivo è ineguagliabile. Lo spettacolo a priori non sai chi lo vedrà, se sul piccolo schermo, tablet ecc. Oggi è un’epoca un po’ particolare, c’è il computer, il cellulare, forse poi lo spettacolo sarà visto in un monitor molto piccolo”.

Progetti prossimi?

“Sono tanti e non posso rivelarli altrimenti non sarebbero progetti. Mi piacerebbe cimentarmi in ambito cinematografico e in tv ho delle richieste che devo vagliare. Tornerò in scena a Roma, al teatro Roma con ‘Quando eravamo repressi’, una commedia molto divertente di tanti anni fa sul calo di desiderio nella coppia, sul tentativo di migliorare il rapporto di coppia aprendo la coppia ad altre esperienze”.

IMMACOLATA PIRO, lei ha lavorato con grandi nomi del cinema, della tv e del teatro in produzioni anche internazionali. Il ricordo più bello e a chi è legato?

“Il primo: si è trattato di un’esperienza indimenticabile. Ero generica, ero più di una comparsa a Napoli, a Palazzo Reale con la Cardinale, Franco Nero, Fabio Testi, i più belli e più bravi. Io ero una damina di fine ‘800 nel film ‘I Guappi’ di Pasquale Squitieri per la Titanus, poi lavorai con Giannini divenuto assai famoso dopo Mimì Metallurgico; lo chiamò Ponti per ‘Il bestione’. Fu il primo contatto con Ponti e Giannini, avevo 15 anni. In seguito ho incontrato Eduardo De Filippo, De Sica (padre), Lattuada.”

Ci parli del suo incontro con Eduardo.

“Cercava di mettere su una compagnia per il figlio Luca. Il testo era ‘La donna è mobile’di Vincenzo Scarpetta. Fu allora che a 20 anni feci il mio debutto in teatro con i costumi di Zeffirelli. Fu un cosa da mille e una notte. Siamo stati in teatro per tre stagioni; non so se abbiano recuperato le spese, tanto lo spettacolo era grandioso. Dopo mi sono resa conto di quell’incontro così importante. Poi ho lavorato con De Laurentiis, Tognazzi, Stoppa, Manfredi. E’ stata la mia laurea e ancora oggi continuo a ricevere grossi premi grazie a quella scuola. Voglio dire grazie a Eduardo e a tutti quelli che mi hanno dato la possibilità di ‘giocare’ perché recitare è un grande gioco, meraviglioso. Per i cento personaggi che ho interpretato, ringrazio tutti quelli che mi hanno dato l’opportunità di farlo”.  

GIORGIA TRASSELLI, la sua carriera si divide da anni, con successo, fra teatro e televisione. Eppure torna spesso in teatro con produzioni di successo, fra le altre “Dignità autonome di prostituzione” con il regista Luciano Melchionna. Come ricorda quella esperienza?

“Un’esperienza meravigliosa per la sua intelligenza, passione per il teatro, per gli attori e noi ci sentiamo coinvolti in questa sua passione. ‘Dignità autonome di prostituzione’ è un format creato da lui e Betta Cianchini. Io ho avuto la fortuna di parteciparvi tante volte perché questo format è stato presentato ciclicamente a Roma, Napoli, Lecce, Tarragona in Spagna, Bari, Torino; è veramente internazionale e il pubblico viene sempre numeroso e ritorna perché ne rimane incantato, affascinato, trascinato in un circo del teatro. Io sono grata a Melchionna perché mi ha coinvolto con un monologo molto bello che ha scritto per me”.

Ha lavorato con grandi del mondo del teatro e dello spettacolo, fra gli altri con Raimondo Vianello. Quale lezione le è rimasta?

“Raimondo Vianello e Sandra Mondaini mi hanno lasciato una lezione di grande leggerezza: come si può lavorare in maniera seria con grande rispetto nei confronti del pubblico e contemporaneamente con levità. Questo mi sembra molto bello: amore per il pubblico e per quello che stavano facendo, divertendo e divertendosi”.

Da anni insegna recitazione e tiene seminari alla scuola ‘Fondamenta’. Cosa è più difficile comunicare ai giovani aspiranti attori?

Sì, l’ho fondata io nel 2007. Me lo chiesero gli ex allievi e gli organizzatori Cristiano Piscitelli e Francesco Del Monaco hanno insistito. Adesso è diretta da Giancarlo Sammaritano, essendo io in tournée. Vorrei dire ai giovani che non è facile stare sul palcoscenico, non è come stare a casa propria. Il pubblico non va imbrogliato, è consapevole di quello che sta vedendo, sa che quello che viene rappresentato non è la vita, è finzione. Noi attori siamo preposti a far riflettere, a far sognare, a raccontare una storia e gli allievi devono essere preparati, niente nasce a caso”.

Gli spettacoli in cartellone sono tredici, divisi tra otto in abbonamento e cinque fuori abbonamento. Il palinsesto della stagione, compreso il cartellone dedicato ai ragazzi (Premio Ribalta 2017/2018: manifestazione che offre una selezione di spettacoli teatrali dedicati a una platea particolare, che vai dai bambini delle scuole dell’infanzia ai giovani delle scuole medie superiori), curato dall'associazione culturale Ribalta, è stato presentato sempre domenica 24 settembre.

La programmazione proseguirà con appuntamenti domenicali alle ore 17:30: il primo il 15 ottobre: "Cappuccetto Rosso".

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