E’ stato firmato dal presidente della Regione Lazio e commissario per la Sanità, Nicola Zingaretti, il decreto per il governo delle liste di attesa. Da oggi dunque l’atto sarà operativo. Spetta ora alle Asl il compito di elaborare, in 60 giorni, i piani attuativi aziendali in modo che da gennaio possano essere operativi. Al progetto hanno aderito i medici di medicina generale, le strutture aderenti all’Aiop, all’Aris, Federlazio, il Policlinico Gemelli e il Campus, strutture dell’ospedalità religiosa, e i Policlinici universitari. Questo circuito, insieme a tutte le strutture pubbliche, da gennaio metterà a disposizione del sistema di prenotazione unico (Recup) almeno il 60% delle prestazioni prodotte. L’obiettivo è quello di riportare i tempi di erogazione di un esame entro quelli indicati dal piano nazionale per le liste di attesa. Le prestazioni sottoposte a monitoraggio sono 14 per quanto riguarda le visite specialistiche e 29 per quelle di diagnostica strumentale. Tra queste la visita cardiologica, oncologica, neurologica, ginecologica e gli esami di risonanza magnetica, tac, ecografie ed ecocolordoppler.
Le prestazioni che i medici indicano come urgenti dovranno essere erogate entro 72 ore e saranno contrassegnate con la lettera U. L’esame che nell’impegnativa riporterà la lettera B dovrà invece essere erogato entro 10 giorni; il differibile, riconoscibile dalla lettera D, dovrà essere assicurato entro 20 giorni per le visite e 60 giorni per gli accertamenti diagnostici. Se l’Azienda sanitaria non rende disponibile la prestazione entro i tempi stabiliti deve assicurare un’alternativa.
Nel programma, inoltre, è previsto il potenziamento del sistema di prenotazione diretta da parte dei medici di medicina generale nel caso di esame urgente, in modo che possa essere eseguito entro le 72 ore. Nel sistema saranno inseriti anche percorsi programmati per i malati cronici come i diabetici, cardiopatici patologie respiratorie. Le apparecchiature ad alta tecnologia disponibile presso tutte le Azienda sanitarie e ospedaliere del Lazio dovranno essere utilizzate nell’arco delle 12 ore. Al fine di garantire il corretto rapporto tra il regime istituzionale di erogazione delle prestazioni e quello libero professionale, le aziende sanitarie provvederanno alla riduzione e/o sospensione dell’attività libero professionale nelle unità operative in cui i tempi di attesa superano quelli previsti dal programma regionale.
Lo afferma in una nota la Regione Lazio.
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