Il 36,5% dei cittadini laziali segnala difficoltà a prenotare prestazioni sanitarie, lo ha denunciato l’associazione onlus “Cittadinanzattiva“, che ha realizzato uno studio sui tempi di attesa per le prestazioni sanitarie, che consiste nell’intervallo di tempo tra la data di contatto dell’utente con il sistema di prenotazione e la data dell’appuntamento assegnato.
Secondo il report per una gastroscopia all’ospedale di Viterbo bisogna attendere un anno, così come per una visita oculistica. Due anni, racconta chi è in cura al San Pietro di Roma o allo Spaziani di Frosinone, per un intervento che riguarda la seconda cataratta. Per una visita cardiologica occorrono undici mesi.
E così, spesso, una fetta importante di pazienti, almeno il 20% rinuncia ai controlli, siano essi di routine o mirati alla prevenzione. Un 20%, ovvero chi può permetterselo, si rivolge al privato. La visita, entro una settimana dalla prenotazione. Il costo intorno ai 200 euro.
Liste di attesa infinite nella Sanità pubblica del Lazio, è il caso di dirlo. “Abbiamo trovato 90 mila persone in lista d’attesa, qualcuno addirittura dal 1918… È ovvio che non era stato fatto un lavoro di pulizia. Ora quella lista si sta sgonfiando e voglio arrivare a un sistema blindato delle liste d’attesa operatorie attraverso un sistema informatizzato che non consenta a nessuno di scavalcare quella lista”. Lo ha detto il governatore del Lazio, Francesco Rocca, parlando in commissione regionale Sanità. (Red/Dire)
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