Cronaca

Sant’Angelo di Roccalvecce, il paese delle fiabe e dei murales

Nel cuore della provincia di Viterbo, c’è un luogo incantato dove la realtà si mescola con l’immaginazione, dove le pareti delle case diventano tele per artisti e le strade narrano storie antiche. Questo luogo magico è Sant’Angelo, un piccolo borgo che sembra uscito direttamente da una fiaba.

Situato sulle pendici del Monte Cimino, Sant’Angelo è un gioiello nascosto tra le colline della Tuscia, con le sue strette stradine lastricate e le case di pietra che si arrampicano lungo il pendio. Sant’Angelo di Roccalvecce è una piccola frazione del comune di Viterbo. Un borgo di case per lo più abbandonate che oggi conta circa 120 abitanti e fino a qualche anno fa sembrava destinato a un’inevitabile e prossima morte, ma nel 2017 un progetto artistico unico cambiò magicamente il destino del borgo.

Un gruppo di street artist donne hanno deciso di colorare le facciate delle case trasformando una frazione sconosciuta e destinata all’oblio in un museo a cielo aperto, e il risultato è di una bellezza stupefacente, tanto da annoverare Sant’Angelo di Roccalvecce tra i borghi dipinti d’Italia da visitare: grandi e piccoli rimangono incantati dai colori dei murales, dalle immagini rappresentate. Gli adulti torneranno al tempo della loro infanzia

Ma ciò che rende davvero speciale questo luogo sono i suoi murales che decorano le pareti delle abitazioni, 21 murales dedicati al mondo delle favole in un percorso tra le vie e i vicoli del piccolo borgo guidati dalla fantasia. Si rimane affascinati dalla bellezza delle oltre 21 fiabe raccontate con una dovizia di particolari impressionante, attraverso i dipinti sui muri delle abitazioni. Ci vorranno circa due ore per visitare tutto il borgo con i murales.

“Alice nel paese delle meraviglie” è il murale più famoso, quello più rappresentativo del progetto, in esso compare l’ora 11:27, che sta a indicare il giorno in cui è stato inaugurato il progetto, cioè il 27 novembre 2017. Altri murales da non perdere sono “La Bella addormentata nel bosco”, “La piccola fiammiferaia”, “I quattro musicanti di Brema”, “Il giro del mondo in 80 giorni”, “La strega cattiva di Biancaneve”, e poi “Il Piccolo Principe”, “Alì Babà” e altri ancora.

I murales di Sant’Angelo non sono semplici opere d’arte, sono veri e propri racconti visivi che narrano la storia e la cultura del luogo. Ogni angolo del paese rivela un nuovo dipinto, dalle scene quotidiane della vita rurale alle leggende e ai miti che hanno plasmato l’identità del villaggio nel corso dei secoli.

Uno dei murales più iconici di Sant’Angelo raffigura la leggenda di Sant’Angelo Martire, il santo patrono del paese, che secondo la tradizione protegge gli abitanti dalla sfortuna e dalla malattia. Questa rappresentazione pittoresca attira visitatori da tutto il mondo, affascinati dalla storia e dalla bellezza delle immagini dipinte.

Ma non sono solo i murales a rendere Sant’Angelo un luogo unico. Il borgo è anche famoso per le sue fiabe e leggende che si tramandano da generazioni. I racconti di principesse, draghi e maghi si mescolano con la realtà quotidiana, creando un’atmosfera magica che avvolge il paese.

Durante una passeggiata tra le vie di Sant’Angelo, è facile imbattersi in piccoli tesori nascosti, come il vicolo delle fate o la fontana delle streghe, luoghi che alimentano l’immaginazione e invitano a sognare ad occhi aperti.

Ma Sant’Angelo non è solo un luogo per i sognatori e gli amanti dell’arte, è anche un vivace centro culturale che ospita eventi e manifestazioni durante tutto l’anno. Dai festival gastronomici alle rappresentazioni teatrali, c’è sempre qualcosa da fare e da scoprire nel borgo delle fiabe.

Quindi, se siete alla ricerca di un viaggio fuori dagli schemi, dove la realtà si fonde con l’immaginazione, non c’è posto migliore di Sant’Angelo. Con i suoi murales incantevoli e le sue fiabe avvincenti, questo piccolo borgo vi porterà in un viaggio indimenticabile nel mondo delle meraviglie.

Foto dalla pagina di Santangelo di Roccalvecce

Francesco Vergovich

Giornalista, conduttore radiofonico. Costruisce la sua carriera su Radio Radio attorno ad alcune personalità brillantissime della nostra epoca ai quali sarà sempre grato: Nantas Salvalaggio, Marco Guidi, Gianni Melli, Roberto Gervaso, Giampaolo Pansa, Oliviero Beha, Giampiero Mughini, Mario Tozzi. Dal 2013 è Direttore di "RomaIT" e de "Il Quotidiano del Lazio".

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