La Lazio a Sassuolo alle ore 15. Siamo nel pieno di una serie di partite fondamentali per la stagione delle aquile. Immobile e compagni non possono sbagliare un colpo se vogliono dimostrare di essere di diritto nell’élite del torneo. Torna Milinkovic dopo uno stop precauzionale e Inzaghi schiera Anderson dal primo minuto dopo averci deliziato nella partita di Europa League contro la Steaua di Bucarest. Il Sassuolo parte bene con i laziali in assetto difensivo. Al primo affondo, intorno al 7’, la Lazio passa con un'ottima azione conclusa con un tiro da fuori di Milinkovic che gela il Mapei Stadium. Gli ospiti dal momento del vantaggio cercano di addormentare un po’ la gara. Non provano il raddoppio ma optano per un controllo della gara. Siamo al 28’ e l’arbitro concede un calcio di rigore per la Lazio dopo aver consultato il Var per un sospetto fallo di mano. Tira Immobile, 2-0.
Il pubblico protesta contro l‘arbitro che si assume una responsabilità enorme sull’esito finale di questa gara. Adesso la partita rischia di virare verso una eccessiva fisicità. Leiva e compagni dimostrano di ribattere colpo su colpo con la concentrazione e l’umiltà di chi affronta la partita come se il risultato fosse sempre in bilico. La vera partita della Lazio è proprio questa, mantenere i nervi saldi a risultato acquisito e sfruttare gli spazi che inevitabilmente il Sassuolo concederà spingendosi in avanti. Finisce il primo tempo.
Il secondo tempo vede la lazio in campo con Luis Felipe al posto di Marusic, un difensore per un difensore. Ma non passano neanche 2 minuti e Milinkovic segna il 3 a 0. Questa Lazio non ci concede neanche il tempo di esultare questa domenica. E’ fredda e spietata nelle occasioni. Il Sassuolo appare inerme e svuotato. Al 9’ Berardi viene espulso per un fallo di frustrazione su Radu. La squadra di casa dopo aver subito il secondo gol su calcio di rigore (fallo di mano netto in area) ha perso mordente e si è lentamente arresa prima sul piano psicologico e successivamente sul piano agonistico. Al 15’ del secondo tempo il numero dei contendenti torna in parità con l’espulsione di Marusic .
La partita non appare poi così tesa ma il numero di ammoniti e di espulsi sembra indicare il contrario. Inzaghi fa entrare 2 senatori, Lulic e Parolo per puntare ad un estenuante possesso palla e spegnere ogni possibile velleità da parte degli emiliani. Fa parte del piano stabilito dall’allenatore di dosare le forze e distribuirle la fatica su più calciatori possibili. Entra anche Nani e siamo al 35’. Esce Immobile che è sempre più solo nella classifica dei cannonieri del campionato. Leader, combattente, generoso e altruista. La Lazio torna a fare i gol dopo un periodo difficile con 4 sconfitte e un pareggio. Tutto cominciò contro il Milan fuori casa. Il campionato è lungo e concede la possibilità di riscattarsi ed i biancocelesti sono ripartiti in maniera decisa. Mercoledì torna il Milan in Coppa Italia e sarà dentro o fuori. Ma la Lazio è tornata e sono tutti avvisati, compreso Gattuso e compagni.
Una nota di merito vorrei spenderla per Murgia. Un giovane laziale che dopo averci regalato il gol contro la Juve in Supercoppa ha mostrato qualche difficolta. Tutto nelle previsioni, i giovani talenti sono così, diamogli fiducia, incoraggiamoli e non critichiamoli come se fossero atleti esperti e consumati, non è così. Fidiamoci di chi li ha scoperti e di chi li mette in campo, che in questo caso sono la stessa persona, Simone Inzaghi.
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