Satnam, la Regione Lazio sarà parte civile al processo: l’annuncio di Rocca

Rocca: Avremo tolleranza zero per lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, di cui il caporalato è uno dei fenomeni più barbari

Francesco Rocca

Francesco Rocca

Il 1° aprile la Regione Lazio si costituirà parte civile nel processo per la morte di Satnam Singh, il bracciante indiano che ha perso la vita in modo inaccettabile nelle campagne pontine. Lo ha dichiarato Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, intervenendo a Sabaudia all’iniziativa dei Consulenti del lavoro sul caporalato in agricoltura.

Rocca ha sottolineato la centralità dell’agricoltura nella provincia di Latina, accompagnata da una netta condanna verso ogni forma di sfruttamento: “Avremo tolleranza zero per lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, di cui il caporalato è uno dei fenomeni più barbari. È in fase avanzata la costituzione di un Osservatorio regionale su questo fenomeno, aumentando in organico il numero dei tecnici della prevenzione e della sicurezza sul lavoro. Per la prima volta, inoltre, è stato varato un Piano strategico sulla sicurezza sul lavoro. Abbiamo intrapreso una serie di passi concreti, a partire da 27 nuovi ispettori che stanno prendendo servizio nelle nostre aziende sanitarie proprio per i controlli, perché questi fenomeni devono essere stroncati combattendo ogni forma di illegalità”.

Durante l’evento, anche il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenuto in videocollegamento, ha commentato la drammatica vicenda di Satnam Singh, sottolineando che “chi sfrutta i lavoratori non è un imprenditore, ma un criminale”.

La vicenda del bracciante agricolo

Satnam Singh, 31 anni, è morto dopo un tragico incidente sul lavoro nei campi dell’Agro Pontino. Originario dell’India e parte della comunità sikh stabilitasi nella provincia di Latina, lavorava come bracciante agricolo in condizioni di sfruttamento e irregolarità contrattuale, una realtà tristemente diffusa nella zona.

Il 17 giugno 2024, durante la giornata lavorativa, Satnam ha subito un grave incidente in cui ha perso un braccio. Invece di ricevere immediati soccorsi, è stato abbandonato nella sua abitazione dal datore di lavoro. Solo l’intervento dei vicini ha permesso di chiamare i soccorsi, ma per Satnam non c’è stato nulla da fare: è morto due giorni dopo all’ospedale San Camillo di Roma per uno shock emorragico. Il caso ha portato all’arresto del proprietario dell’azienda agricola, accusato di omicidio doloso, e di altre due persone coinvolte nello sfruttamento dei lavoratori.