“La maggioranza dei candidati” del concorso indetto dal Comune di Allumiere “è stata assunta senza avere i requisiti per l’assunzione”. E’ la conclusione cui è giunta Chiara Colosimo, presidente della commissione Trasparenza del Consiglio regionale del Lazio, appartenente a Fratelli d’Italia
E’ stato un lavoro lungo 8 audizioni, quasi 90 pagine di relazione. Tra le audizioni anche quella dell’ex presidente della Pisana, Mauro Buschini, e di diversi sindaci di comuni della provincia di Roma, iniziate lo scorso 28 maggio.
La selezione indetta dal piccolo Comune dei monti della Tolfa aveva conquistato gli onori delle cronache nei primi mesi dell’anno perché diverse persone risultate idonee a quella procedura e vicine alla politica erano state assunte dal Consiglio regionale del Lazio e da altri Comuni, che attraverso la sottoscrizione di convenzioni avevano deciso di avvalersi di quella graduatoria per colmare le lacune di personale.
La vicenda ha portato all’apertura di fascicoli di indagine da parte delle procure di Civitavecchia e di Roma e successivamente alle dimissioni del presidente del Consiglio regionale, Mauro Buschini.
Secondo Colosimo “non c’è soltanto l’elemento ‘opportunità politica’ (cioè che a beneficiare delle assunzioni siano state varie persone legate al mondo della politica) a destare sospetti, ma anche la ferma convinzione che il concorso sarebbe viziato da una serie di errori. Convinzione che è stata sottolineata anche dall’avvocato Stefano Trippanera, nonostante lo stesso abbia valutato solo uno degli errori evidenti, cioè quello della prova preselettiva.
In realtà è emerso un altro aspetto fondamentale e cioè che la Commissione (giudicatrice del concorso, ndr) avrebbe commesso altri errori formali e materiali che non fanno altro che confermare che, il concorso già all’origine sembra presentare una serie infinita di errori che hanno alterato la prova di accesso all’esame scritto e orale e il punteggio delle stesse prove che ha sicuramente inciso, in maniera determinante, sulla graduatoria finale”.
La prima grande anomalia, ravvisata dalla presidente Colosimo, riguarda “la tanto discussa prova preselettiva” che “dovrebbe portare all’annullamento dell’intera procedura”, in quanto questa prova “è stata superata da 107 persone (104 se si considerano i 3 esonerati dalla prova preselettiva), molti più di quelli previsti nel bando”. Inoltre “il verbale n. 4, cioè quello che contiene i risultati delle preselezioni, ad un certo punto sparisce dal sito e poi ricompare con un elenco di 107 nomi in rigoroso ordine alfabetico e senza i punteggi della prima prova preselettiva”, continua Colosimo.
“Punteggi che sembrerebbe essere stati negati ai candidati esclusi. Se si fossero rispettati i principi stabiliti nel bando, le persone ammesse alla prova successiva sarebbero dovute essere soltanto 27”. Insomma “un concorso completamente diverso da quello che ha ‘architettato’ la commissione giudicatrice. Con molti assunti a tempo indeterminato che avrebbero dovuto interrompere l’avventura concorsuale dopo la prima prova“.
Un’altra “evidente anomalia nella prova preselettiva”, secondo Colosimo, è che “nel verbale numero 1 la commissione ha stabilito che il punteggio assegnato per ogni domanda lasciata in bianco nella prova preselettiva sarebbe stato -0,5. Abbiamo visto, invece, che all’atto della assegnazione del punteggio questo criterio non è stato applicato e questo, naturalmente, ha senza dubbio alterato il risultato finale della già viziata prova preselettiva”.
E ancora: “C’è stata, poi, un’altra pesante anomalia che ha riguardato, anche in questo caso, l’assegnazione dei punteggi. Il bando prevede, nell’art. 5, un punteggio massimo di 30 per la prova orale ma, il successivo verbale 6, abbassa questo valore portandolo a 25, con i 5 restanti punti assegnati per prove di inglese e informatica”.
Per la presidente Colosimo, dunque, “è evidente che già soltanto per lo stravolgimento dei criteri di accesso alle prove scritte, per l’assegnazione del punteggio nelle prove preselettive e l’assegnazione del punteggio nella prova orale, la procedura concorsuale del comune di Allumiere presenta dei vizi importanti che vanno molto al di là di quanto dichiarato dal già pesante parere pro veritate dell’avv. Stefano Trippanera”.
Pertanto “se fosse stato rispettato quanto stabilito dal bando e quanto ribadito dal parere pro veritate dell’avv. Trippanera (che ha sottolineato che la Commissione non poteva cambiare in corsa le carte in tavola), ben 29 assunti su 44 sarebbero fuori dalle prove preselettive- ha rimarcato Colosimo- I 29, infatti, non hanno raggiunto il punteggio necessario al superamento della prova preselettiva (o comunque sarebbero rimasti fuori dall’indicazione dei primi venti più i pari merito) e quindi non avrebbero dovuto partecipare alle successive prove del concorso”.
Dei 44 assunti “ben 34 hanno legami accertati con la politica o con la commissione – ha sottolineato Colosimo – Dall’esame dell’elenco degli assunti e degli esclusi si può facilmente riscontrare come i candidati esclusi dalle assunzioni siano i cosiddetti ‘figli di nessuno’. Negli ultimi posti o tra i ‘saltati’ dagli elenchi inviati da Allumiere al Consiglio regionale o ad altri comuni, troviamo proprio i candidati (la quasi totalità) che non hanno nessun legame”.
Inoltre “ben 39 candidati assunti su 44 erano stati inseriti, dalla commissione, nel famoso primo elenco delle preselezioni. Ricordiamo che per le prove preselettive erano stati formati 7 gruppi da 90 candidati ciascuno, e già da tempo è stato fatto notare come nel primo gruppo erano stati inseriti i candidati ‘vicini’ alla politica”.
Questa suddisivisione in gruppi, secondo Colosimo, “è stata eseguita senza un criterio. Si nota che al primo turno sono stati inseriti (strana coincidenza) tutti i nomi vicini alla politica. E questo ha portato all’altissima percentuale di idonei del primo gruppo (il 70%, a differenza degli altri che si attestano ad una media inferiore al 20%).
Inoltre, dei 49 idonei del primo gruppo, la quasi totalità è stata poi assunta nelle amministrazioni. Le uniche due persone rimaste fuori sono le due ragazze di Colleferro (legate al sindaco) che hanno deciso di rinunciare. Inoltre, tre partecipanti destinati ad altri turni sono stati spostati al primo turno senza nessun valido motivo. I tre hanno passato la preselezioni e poi sono stati assunti”.
Ad oggi “non abbiamo notizia di un annullamento del concorso – ha detto Colosimo in commissione – Le persone sono tutte ai loro posti e il sindaco di Allumiere non ha trasmesso alcun documento al presidente della commissione né a quello del Consiglio. Questa cosa mi ha molto impressionato”.
Nella mattinata odierna (26 luglio, ndr) i militari della compagnia Carabinieri di Civitavecchia hanno dato esecuzione alla misura cautelare del divieto di dimora nei comuni di Tolfa e Ladispoli, richiesta dalla Procura della Repubblica ed emessa dal gip di Civitavecchia a carico di Andrea Mori, presidente della commissione del concorso per istruttori amministrativi svoltosi tra il mese di maggio ed il dicembre 2020.
Le indagini, tutt’ora in corso, hanno permesso di raccogliere a carico di Mori indizi di colpevolezza in ordine al reato di rivelazione di segreti d’ufficio (art. 326 C.P.). In particolare il presidente della commissione avrebbe rivelato le domande del test di preselezione ad alcuni candidati, risultati poi idonei ed assunti a seguito della pubblicazione della graduatoria di merito.
Il divieto di dimora nei due comuni deriva dal fatto che Mori svolga incarichi amministrativi presso tali enti, e la misura non ha interessato il comune di Allumiere in quanto il destinatario ha già cessato gli incarichi svolti presso l’Ente che ha bandito il concorso in argomento. (Com/Mtr/ Dire)
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