Non si fermano i colpi di scena nell'inchiesta sullo scandalo rifiuti nel Lazio, che coinvolge in particolare la discarica di Malagrotta. Secondo quanto riporta "Il Messaggero", infatti, la Procura di Roma ha riunito in un unico fascicolo le contestazioni mosse a Francesco Rando, amministratore delegato della società Giovi che gestisce la discarica, estendendole anche ai vertici di Ama e di Raffineria Roma Spa (azienda controllata da Total Erg). Le accuse sono pesanti: avvelenamento delle falde e contaminazione dei suoli tali da far ipotizzare l’omicidio colposo e le lesioni personali colpose.
La procura – riferisce il quotidiano di via del Tritone – parte dalla certezza che la falda sotterranea che corre sotto l’area della discarica sia inquinata, fatto peraltro accertato anche dalla recente perizia dei tre professori del Politecnico di Torino su incarico del Consiglio di Stato. Occorre a questo punto stabilire se la responsabilità sia riconducibile soltanto al percolato proveniente dai rifiuti, oppure se l'avvelenamento sia stato causato anche dall' impianto Ama di incenerimento di rifiuti ospedalieri e farmaci scaduti e con la vicina raffineria.
La certezza è che Malagrotta ha causato gravi danni alla salute delle persone, stando a quanto emerso da una relazione epidemiologica dell’ Asl Roma E, la quale ha evidenziato un aumento delle patologie dell’apparato cardiovascolare nelle donne e dell’apparato respiratorio negli uomini, oltre che un incremento di patologie tumorali della laringe e della mammella nelle donne. Senza contare che i prelievi compiuti dall’Arpa hanno riscontrato la presenza nel sottosuolo della zona di ferro, manganese, e nichel in livelli superiori fino a trenta volte quelli consentiti per legge.
L’ultima perizia – spiega "Il Messaggero" – affidata dal Consiglio di Stato al Politecnico di Torino ha fatto sospettare dell'esistenza di un legame tra una falla nell’isolamento della discarica e l’avvelenamento della falda stessa. Sebbene sia stato stabilito che "appare evidente che i parametri di inquinamento riscontrati sono ragionevolmente attribuibili a percolato", questo non basta a escludere l’eventuale corresponsabilità di altri fonti di inquinamento individuate nei vicini impianti Ama ed Total Erg. Su questo punto i pm intendono fare luce.
Il quotidiano di via del Tritone ha fornito un ulteriore particolare: questa perizia effettuata dal Politecnico di Torino è avvenuta dopo l’annullamento della precedente, la quale fu eseguita da Massimo Grisolia, uomo vicino all'ormai celeberrimo Manlio Cerroni.
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