Scauri, delfino morto sulla spiaggia: da chiarire le cause del decesso
“L’autopsia del delfino servirà a escludere l’ipotesi che abbia contratto una virosi simile al morbillo trasmesso dall’uomo”
Questa mattina i volontari del Circolo Legambiente hanno provveduto a prelevare presso un ingrosso di prodotti ittici a Formia il ghiaccio necessario alla conservazione del delfino spiaggiato ieri sera presso il Lido Sirene a Scauri. Momentaneamente custodito presso una struttura del Comune di Minturno, grazie all'interessamento del Comando della Polizia Comunale, è in attesa di essere prelevato dall'Istituto Zooprofilattico di Roma per essere sottoposto ad accertamenti in grado di risalire alla causa certa della morte. Hanno cooperato anche gli operai del Comune di Minturno che si sono resi disponibili nonostante il giorno festivo. E' ancora presto per esserne certi ma con molta probabilità la modesta ferita riscontrata sul cetaceo non è la causa del decesso e ne può aver contribuito. Dal Circolo Legambiente sud pontino fanno sapere che "si può pensare a un ingestione di plastica, un trauma, ma gli accertamenti sono mirati a vedere se siamo di fronte a una nuova epidemia di morbillo, la stessa malattia esantematica prima delle vaccinazioni diffusa tra gli umani e che ora, trattandosi il delfino di un mammifero, si è trasmessa dall'uomo attraverso corsi d'acqua e scarichi a mare. In questi giorni sono stati riscontrati numerosi casi tra la Toscana e il Lazio". "Speriamo che ora l'epidemia non sia diffusa tra la comunità dei delfini del basso Lazio e isole pontine. Potremmo trovarci di fronte a un'altra tragedia provocata dall'uomo. Saperlo è necessario per vedere se è possibile rimediare", concludono dal circolo Legambiente sud pontino.